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Coronavirus, Galli (infettivologo): spero che Dpcm non sia tardivo, servono risultati in tre settimane

Non sono contrario, in linea di principio, al fatto che ci possa essere una differenziazione tra le regioni, può avere un senso”, ha aggiunto l’infettivologo.   

Secondo Galli, “dovremmo vedere dei risultati tangibili entro 2-3 settimane, li vedremo non subito ma dopo un consistente numero di giorni perché quello che stiamo sopportando ora è già in cammino, non cancelliamo con un provvedimento le infezioni in corso: è una scommessa a tre settimane. Se in queste tre settimane vediamo un iniziale riduzione del fenomeno, forse non ci siamo giocati il Natale”.  

Però, ha ammonito, serve un cambio di mentalità: “Abbiamo già visto un errore colossale: abbiamo fatto un grande sacrificio, c’è stato un massacro economico, poi c’è stata la fine del lockdown e la riapertura. ‘Dobbiamo convivere con il virus’ dicevano i tecnici, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Convivere con il virus non significa fare quello che si faceva prima quando non c’era, vuol dire rispettare un insieme di regole anche molto fastidiose. E’ il caso di fare una programmazione e introiettarla da subito”.