Italia

Corridoi umanitari: arrivati a Fiumicino 120 profughi siriani. In due anni già mille

Con questo nuovo gruppo, costituito da famiglie con molti minori, è stato raggiunto il traguardo di mille persone, arrivate in sicurezza e legalmente in Italia, dal febbraio 2016, in accordo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno. «Queste persone non sono a carico dello Stato ma delle famiglie che volontariamente hanno deciso di accoglierle e che sono rimaste colpite dalla loro situazione», ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, secondo il quale «questo protocollo ha unito gli italiani sul tema dell’accoglienza, coinvolgendo anche chi aveva dubbi sul tema della sicurezza» e si tratta di un «segnale molto positivo per il futuro dell’Italia». «Queste famiglie arrivate oggi – ha spiegato ancora – avranno la possibilità di integrarsi completamente nel nostro Paese: se i genitori verranno iscritti ai corsi di lingua, i loro figli andranno a scuola e avranno modo di ricevere un’istruzione». Impagliazzo ha reso noto che è in via di definizione un secondo protocollo con il ministero degli Esteri che mira a replicare questa iniziativa per altri mille profughi: «Oggi si conclude la prima fase di questo progetto che però non si ferma qui, perché le nostre porte non si chiudono, ma restano aperte anche per altre famiglie che vorranno venire in Italia attraverso i corridoi umanitari».

«La storia che vogliamo raccontare in questo aeroporto è una bella storia italiana. Quando due anni e mezzo fa abbiamo fatto questo sogno con gli amici di Sant’Egidio e della Tavola Valdese, nessuno credeva che si sarebbe realizzato. Invece, grazie all’azione degli operatori e di consolati, e con l’aiuto delle forze di sicurezza, questo progetto oggi arriva a una conclusione importante». È quanto ha affermato Paolo Naso, coordinatore del Programma rifugiati e migranti «Mediterranean Hope» della Federazione Chiese evangeliche in Italia (Fcei). «Il presidente della Commissione europea Juncker – ha ricordato Naso – ha parlato pochi giorni fa di nuovi corridoi umanitari per 40mila persone in Europa, ecco perché l’auspicio è che questo progetto continui e che possano arrivare altri mille profughi». Secondo il coordinatore, «in Italia c’è la necessità di parlare di più di iniziative come questa, che dimostrano il lato più umano dell’accoglienza, evitando di soffermarsi troppo sulle polemiche quotidiane legate all’immigrazione».

«Il messaggio che lanciamo oggi agli italiani preoccupati dagli immigrati è che un’accoglienza sicura è possibile: bisogna essere più uniti, lasciando da parte paure e pregiudizi. In quest’ottica, il sistema dei corridoi umanitari è fondamentale per far sì che attorno al Mar Mediterraneo ci sia un impegno costante per l’accoglienza», ha detto il viceministro degli Esteri, Mario Giro, accogliendo stamane all’aeroporto di Fiumicino oltre 120 profughi siriani. «Il ministero dell’Interno e degli Esteri rinnoveranno i corridoi umanitari, poiché sono stati un vero successo di accoglienza e integrazione», ha fatto sapere il viceministro. «È stato aperto il protocollo per un altro canale umanitario che coinvolgerà il corno d’Africa. È importante che l’Italia sia in prima linea per favorire l’accoglienza di chi proviene dai paesi martoriati dalla guerra». Secondo Giro, inoltre, in Italia «si può gestire il fenomeno in maniera ragionevole e umana, con le istituzioni che devono fare la loro parte per aiutare le associazioni e le comunità a lavorare per l’accoglienza dei profughi».