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EUTANASIA: SCIENZA E VITA, IL CASO WELBY «STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA»

Il cado di Piergiorgio Welby è stato impostato “sin dall’inizio in modo sbagliato”, cioè “creando un clima che oggettivamente è di disturbo a un corretto rapporto tra lui e i suoi medici e caricando sul paziente l’onere non solo della malattia, ma anche di divenire portabandiera di una causa, quella dell’eutanasia”. E’ quanto scrive l’Associazione “Scienza & Vita”, in una nota in cui “deplora l’uso che si fa del caso Welby ai fini di strappare a un’opinione pubblica riottosa il consenso a legittimare l’eutanasia, attraverso l’oggettiva strumentalizzazione politica di un delicato e dolorosissimo caso umano”. Non si può “discutere questioni tanto delicate e complesse come quelle di fine vita in un contesto caratterizzato dal ricorso a situazioni emotivamente coinvolgenti oppure a strumenti come i sondaggi d’opinione”, ribadisce Scienza % Vita riferendosi a “Né accanimento, né eutanasia”, l’iniziativa in corso fino al 5 dicembre in oltre 50 località italiane: “una capillare campagna di informazione seria e responsabile” che si sta svolgendo “nell’assordante silenzio dei media”. “Di questioni tanto gravi”, conclude l’associazione, è “indispensabile discutere in un clima sereno”, il solo che permette di “valutare razionalmente una questione che può avere effetti devastanti sulla nostra società”. Sir