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FESTA DELLA DONNA, UNA SU TRE CHIEDE DI ABOLIRLA

Il 41,3% delle donne tra i 18 e i 34 anni ammette di non sapere su quali valori ed eventi è basata la festa della donna che si festeggia l’8 marzo. E una su tre (tra i 18 e i 54) propone di abolire la ricorrenza, anche se tra i 35 e i 54 anni questa percentuale sale al 41,6%. Quasi la metà (il 46,6%) pensa che le logiche commerciali abbiano avuto la meglio. E una su due propone nuovi valori che servano a rivitalizzare questa festa: uno in particolare, la solidarietà, potrebbe essere il candidato migliore. Lo sostiene un sondaggio realizzato da Nexus per conto dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism).

L’indagine e stata realizzata su un campione rappresentativo di 464 donne italiane, come contributo alla manifestazione di solidarietà che si terrà in 2.500 piazze, organizzata dall’Aism il prossimo fine settimana per l’annuale raccolta di fondi. Quest’anno le donazioni a favore dell’Aism si potranno devolvere in cambio di una pianta di gardenia da donare a un’altra donna al posto della ben più nota mimosa.

L’iniziativa sembra già riscuotere un discreto successo, visto che persino l’Unione delle Donne in Italia, l’associazione che nel 1946 istituì la festa della donna nel nostro Paese e scelse la mimosa come fiore simbolo della rivendicazione sulla parità dei diritti tra generi, ha aderito alla proposta dell’Aism di sostituire il fiore della donna per antonomasia con la gardenia della solidarietà per aiutare la ricerca su una malattia che colpisce prevalentemente le donne, la sclerosi multipla e che simboleggi quindi la volontà di mettere radici alla solidarietà tra donne. La vecchia diatriba sull’opportunità della festa della donna sembra per una volta rinnovarsi e gli opposti fronti, tra che abolirla sia ormai opportuno e chi invece crede che forse non sia ancora tempo, pare trovare un nuovo accordo di non belligeranza: unite, almeno, sul fronte della solidarietà.(ANSA)

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