Italia

Frontex plus: Fond. Migrantes, «Rischio di un ritorno a naufragi e morti»

Dal 3 ottobre 2013, giorno della tragica morte nel Mediterraneo di 366 migranti, l‘obiettivo raggiunto da “Mare nostrum» è stato di salvare persone «in fuga da Paesi in guerra e alla fame, alla ricerca di sicurezza, pace e libertà che attraversavano il Mediterraneo su imbarcazioni precarie, portandole direttamente in salvo in diversi porti della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Puglia». «Mare nostrum”, aggiunge l‘organismo della Cei, ha permesso di individuare circa 400 scafisti e di «costruire” una documentazione importante sul traffico degli esseri umani attraverso il Mediterraneo». Per il direttore generale mons. Giancarlo Perego la «non assicurazione della continuazione degli obiettivi di “Mare nostrum”», il «ritorno a un nuovo Frontex non chiaro negli obiettivi, il parziale coinvolgimento di tutti gli Stati europei nella consapevolezza di una situazione drammatica di migrazioni in atto che chiede strumenti efficaci per accompagnare persone in fuga, rischia di riportare la situazione del controllo del Mediterraneo al 3 ottobre 2013».

In più con un «pericolo duplice: un ritorno di protagonismo dell‘isola di Lampedusa nell‘arrivo di migliaia di migranti, con l‘impossibilità di gestione dell‘accoglienza – osserva don Perego -, ma soprattutto il rischio di un ritorno a numerosi naufragi e morti: una situazione che non può che suscitare ancora una volta ‘vergogna‘, per usare le parole di Papa Francesco» durante il viaggio a Lampedusa l‘8luglio 2013. Migrantes auspica che gli obiettivi «efficacemente realizzati» dall‘operazione «Mare nostrum» possano «continuare, rafforzati su tutto il Mediterraneo con il coinvolgimento dell‘Europa». Da qui anche la richiesta che il nostro Paese «si doti di un piano organico e strutturale di prima e seconda accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, così da rendere credibile ogni nostro sforzo di coinvolgimento dell‘Europa in una straordinaria operazione di salvaguardia di un diritto fondamentale, quale è quello di asilo».