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GIORNATA MEMORIA, PROFANATO AD AREZZO CIMITERO EBRAICO; VESCOVO: QUESTO EPISODIO SVELA ODIO

Una corona di alloro è stata deposta ai piedi dell’ulivo, nell’ex cimitero degli ebrei ad Arezzo, che ieri è stato oggetto di un’ azione antisemita. Ignoti hanno sfregiato l’albero che sorge sulla collinetta realizzata al posto del vecchio edificio che fu utilizzato come casa-appoggio da alcune famiglie ebraiche durante le seconda guerra mondiale. Sul posto sono stati lasciati due striscioni firmati con croci celtiche con scritto “10, 100, 1000 Shoah” e “Priebke libero”. Carabinieri e Digos sono al lavoro per individuare gli autori di questo atto.

Nel corso della breve cerimonia, con cui l’amministrazione comunale ha celebrato la Giornata della memoria, il sindaco Giuseppe Fanfani ha duramente condannato l’episodio di ieri “che ha colpito i simboli della pace, della tolleranza, del popolo ebraico”. “Siamo di fronte a una grandissima inciviltà – ha aggiunto – ad una non conoscenza della storia, ad una incapacità di critica e soprattutto a tanta stupidità, perché questo gesto non può che rafforzare il sentimento di solidarietà verso il popolo ebraico”. “Se chi ha compiuto quest’azione avesse potuto vedere di persona Auschwitz o Mathausen – ha proseguito il sindaco – probabilmente non si sarebbe macchiato di un gesto che si colloca al di fuori della nostra storia e della nostra sensibilità umana. La colpa di quanto accaduto non si può addebitare solo a dei ragazzi, ma anche ai loro genitori e formatori che non hanno saputo trasmettere valori fondamentali della civile convivenza e del rispetto”.

Anche il prefetto Francesca Adelaide Garufi ha sottolineato la valenza “di un rituale che non è solo formale, ma che sottolinea l’unione stessa della comunità nella testimonianza”. Parole di condanna per quanto avvenuto ieri sono state espresse dall’assessore provinciale alla cultura Manuela Caroti. La cerimonia si è conclusa al Teatro della Bicchieraia con uno spettacolo messo in scena da gruppi di alunni delle scuole cittadine.

Il gesto di profanazione avvenuto ieri ad Arezzo “è un triste episodio per la nostra città che svela preoccupanti sentimenti e manifestazioni di odio, di discriminazione e di intolleranza culturale e religiosa che non devono essere sottovalutati”. Lo ha affermato, in una nota, il vescovo monsignor Gualtiero Bassetti che, a nome della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, “esprime la propria fraterna solidarietà alla comunità ebraica, nella consapevolezza che ogni parola che offende e ogni gesto che colpisce i nostri ‘fratelli maggiori’ ebrei, rappresenta un motivo di dolore per tutti i cristiani”. Il Vescovo, esortando ogni comunità parrocchiale a pregare nelle liturgie domenicali perché simili episodi non si ripetano più e perché gli uomini sappiano sempre riconoscere nel prossimo un fratello e non un nemico da combattere, ha ricordato che “la fede nell’unico vero Dio ci invita a far sentire l’abbraccio della Chiesa alla comunità ebraica con la preghiera, con l’affetto e con la ferma condanna di ogni gesto antisemita”. (ANSA).