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INCHIESTA ESORCISMI TRUFFA: LEGALI, BAZZOFFI PRETE BENEDIZIONI

Don Francesco Bazzoffi è conosciuto in Toscana e in Emilia come il “prete che benedice”, non degli esorcismi che mai ha fatto. E’ quanto hanno spiegato oggi in un incontro con la stampa gli avvocati Giovanni Mati e Andrea Pettini, legali del sacerdote, coinvolto con altre 13 persone in un’inchiesta su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa, in merito a “falsi esorcismi”, questa la contestazione, che sarebbero stati fatti dal religioso nella Casa dei Sant’Arcangeli, a Santa Lucia, nel Mugello. Sotto indagine sono finiti anche alcuni presunti falsi indemoniati, secondo l’accusa. La difesa ha però precisato che alle messe di don Bazzoffi non c’é mai stato alcun “teatrante”, ma fedeli colpiti dal suo “carisma”, ai quali imponeva la benedizione con le mani, secondo quanto è previsto dal benedizionale. “Se davvero ci fossero stati dei teatranti allora su 400 persone avrebbero finto in 150”, ha commentato Mati. Il legale ha anche spiegato che fra i fedeli del suo cliente si contano primari, e ufficiali delle forze dell’ordine, di cui, con le indagini difensive, raccoglierà le testimonianze insieme a quelle di circa altre 200 persone. Quanto alle offerte raccolte, cifre ingenti, si parla di milioni di euro è stato sottolineato, i soldi sono transitati sui conti personali del sacerdote solo per questioni per così dire contabili: il denaro è stato poi sempre distribuito alle associazioni fondate dal religioso, come quella de “I cinque pani”, che operano nella cooperazione – dall’India al Congo – e nel campo delle adozioni internazionali. La difesa attende la documentazione bancaria per dimostrare che non c’é stata alcuna irregolarità. Gli avvocati hanno anche voluto precisare che giovedì scorso don Bazzoffi, sottoposto a interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere presentando però una memoria di 30 pagine, con allegati 60 documenti, a sua difesa, e questo perché è in attesa di conoscere gli elementi di accusa a suo carico raccolti con l’inchiesta, coordinata dal pm Luigi Bocciolini e condotta dalla guardia di finanza. Un’indagine che risulta essere partita nel 2004, ma che, sottolineano i legali chiedendosi il perché, solo dopo quattro anni ha avuto un’accelerazione, con una serie di perquisizioni a marzo scorso. Risale invece al 5 ottobre scorso una lettera in cui il cardinale Ennio Antonelli vietava nella Casa dei Sant’Arcangeli qualsiasi forma di esorcismo e riti speciali paraliturgici di benedizione. La difesa ha infine concluso spiegando che dal 6 aprile don Bazzoffi riprenderà la sua attività religiosa interrotta dopo le perquisizioni. Proseguita come sempre invece quella di addetto all’ufficio matrimoni della curia. (ANSA).