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La motivazione: la migliore arma per sconfiggere le dipendenze

Questo aspetto può essere considerato il motore più importante che induce un soggetto a decidere di voler abbandonare la situazione critica in cui è imprigionato, magari da diversi anni. Certo è che sono diverse le fasi in cui si articola un processo di cambiamento: la precontemplazione, la contemplazione, la determinazione, l’azione e il mantenimento. Per altro, si tratta di fasi che si alternano in modo ciclico. Dopo che si è entrati nel mantenimento, che rappresenta l’ultima fase, può succedere che non se ne esca più o che, al contrario, si verifichi una ricaduta per colpa della quale si ritorna allo stadio iniziale.

Che cos’è la precontemplazione?

Lo abbiamo chiesto al team del centro per il recupero dalle dipendenze San Nicola (Centrosannicola.com), ecco quanto ci hano detto: in fase di precontemplazione il soggetto non è ancora arrivato alla decisione di modificare le proprie azioni. Questo può avvenire, per esempio, perché l’individuo trascura la condizione in cui si trova e non le presta l’attenzione che sarebbe necessaria, per esempio perché pensa che non sia problematica. In altri casi, ci sono già stati dei tentativi di dire addio al gioco d’azzardo, agli stupefacenti o al bere, ma questi tentativi sono andati a vuoto e così la persona ha perso la fiducia nelle proprie possibilità. Il fatto è che un soggetto non motivato non solo non cerca informazioni, ma sceglie anche di non parlare dei propri comportamenti a rischio.

La fase di contemplazione

Si può entrare nella fase di contemplazione unicamente se si è più o meno preoccupati a proposito della condizione in cui ci si trova, perché questo vuol dire che si ha la spinta a cambiare e si prende in esame la possibilità di modificare la strada intrapresa. Nel corso della contemplazione, vengono valutati sia gli aspetti positivi che gli aspetti negativi che potrebbero derivare da un cambiamento: ne deriva una sorta di ambivalenza che può durare anche a lungo, o addirittura cronicizzarsi.

Il passaggio alla determinazione

Si ha a che fare con la fase di determinazione nel momento in cui è stata assunta la decisione di modificare le proprie azioni. Per tradurre in pratica questa scelta, si può entrare a far parte di un gruppo di auto mutuo aiuto, oppure affidarsi a un professionista.

La fase di azione

L’azione implica un cambiamento della situazione. Il problema è che se il soggetto si rende conto che i vantaggi che ne derivano sono pochi c’è il rischio che la durata dell’azione sia minima e in breve si ritorni alla contemplazione. Tuttavia i fallimenti non devono essere considerati in una prospettiva negativa: al contrario, sono delle occasioni per comprendere il funzionamento della mente. Insomma, è utile cercare di capire per quali motivi non è stato conseguito il risultato desiderato.

Stabilizzarsi con il mantenimento

Nello stadio del mantenimento sono limitate le azioni, perché ciò che si deve fare è solo stabilizzare il cambiamento per mantenerlo il più possibile. Nel passaggio da una fase a quella successiva, può essere utile redigere un piano di azione che sia il più possibile sostenibile ed efficace, dopo aver valutato le ricompense e i rischi. Occorre, poi, informarsi in maniera approfondita a proposito delle conseguenze negative. Le abilità di auto-regolazione, come è evidente, sono indispensabili per portare ogni mansione a termine. C’è bisogno di un allenamento continuo, anche perché si tratta di imparare a controllare le dinamiche personali dal punto di vista degli stati emotivi e sul piano cognitivo. L’impulsività deve essere inibita, mentre i piaceri vanno rinviati e le regole rispettate.