Italia

MARITTIMI: RICERCA DI MIGRANTES SUI SERVIZI OFFERTI DAI 60 PORTI ITALIANI

Un’indagine statistica per poter “accogliere” i marittimi che ogni anno transitano nei nostri porti e rendere i porti italiani “veri porti amici” nel panorama mondiale di installazioni che “spesso acuiscono le difficoltà del marittimo a vivere una vita normale, rendendo difficile anche il contatto con la famiglia e con il mondo di origine”: lo afferma don Giacomo Martino, direttore dell’Apostolato del Mare Italiano della Fondazione Migrantes, spiegando gli obiettivi del primo rapporto di ricerca su “Il benessere dei lavoratori del mare e i servizi offerti dai 60 porti italiani”. Il rapporto sarà presentato domani mattina a Genova nel corso del convegno nazionale della pastorale marittima che si concluderà sabato, realizzato per iniziativa della Fondazione Migrantes, in collaborazione con le Capitanerie di Porto. Per la prima volta nella storia della marineria disponiamo di “una fotografia – aggiunge don Martino – davvero nazionale” dei cinque milioni di transiti di lavoratori del mare che ogni anno “toccano” le nostre coste. La crisi economica sta portando nuovamente alla ribalta il tema delle navi abbandonate. Solo in Italia – afferma il sacerdote – dal 15 dicembre 2008 al 10 gennaio del 2009, ci sono state 14 “chiamate” indicanti possibili sequestri o abbandoni di navi ed equipaggi.Attualmente vi sono una decina di situazioni che vengono “localmente sostenute dal volontariato nei bisogni primari (spesso si tratta di dare il cibo, i vestiti e l’acqua); attraverso l’ITF (sindacato internazionale), ove possibile gli equipaggi sono assistiti in giudizio per ottenere il riconoscimento del credito degli stipendi e, quanto prima, il rimpatrio presso le proprie case. Questo fenomeno necessita della concertazione di tutte le istituzioni pubbliche e private competenti, non solo del porto ma della città intera”. Quando il marittimo naviga lontano dalla propria patria (circa il 70% dei transiti registrati sulle coste italiane) gli “risulta difficile – spiega ancora don Martino – rimanere aggiornato su ciò che accade nel proprio paese” e ricorda l’episodio di due marittimi shrilankesi che, solamente il 20 febbraio del 2007, leggendo uno dei bollettini di informazione distribuiti a bordo dai volontari dell’associazione Stella Maris, hanno saputo dell’immane tragedia dello Tsunami avvenuta due mesi prima nel loro paese. La presentazione sarà conclusa dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e dal direttore generale di Migrantes, mons. Piergiorgio Saviola. Il programma del convegno sul tema “…testimoni della fede nel mondo Marittimo”, iniziato ieri, prevede anche l’assemblea annuale della Federazione “Stella Maris”, che raggruppa circa 30 centri con 350 volontari, fra cui alcuni diaconi che operano in questi centri.Sir