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MIGRAZIONI: MONS. VEGLIÒ, «POLITICHE RESTRITTIVE INCORAGGIANO LA CLANDESTINITÀ»

Le leggi severe sull’immigrazione e le politiche migratorie restrittive non scoraggiano le migrazioni internazionali che, di fatto, continuano a crescere. Anzi, tali misure hanno effettivamente contribuito a aumentare l’immigrazione irregolare”. A lanciare oggi il monito è mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. In partenza per l’Australia, dove dal 2 al 14 maggio incontrerà i Cappellani dei migranti e le comunità immigrate, il dicastero da lui guidato, ha diffuso il discorso che mons. Vegliò pronuncerà sull’immigrazione. “Se è difficile attraversare una frontiera legalmente – afferma il presidente del dicastero vaticano – e vi è una necessità impellente per farlo, la gente non esita a tentare l’immigrazione anche se non autorizzata, sottoponendosi a vari rischi, inclusi quelli di rivolgersi ai trafficanti”. Mons. Vegliò ha anche parlato con preoccupazione dei rischi di “diventare vittime della tratta di esseri umani”, di essere “sfruttati nella prostituzione” fino al terribile eventualità di cadere nel “traffico degli organi”. “I migranti in situazione irregolare sono vulnerabili. Nessuno garantisce i loro diritti umani e del lavoro”. “Tutelare i diritti dei migranti irregolari, quindi, sarebbe un importante passo avanti per fermare gli abusi e lo sfruttamento in cui i migranti possono cadere”. “Anche in queste condizioni – prosegue mons. Vegliò -, conservano la dignità dei diritti radicati nella loro umanità. Hanno bisogno di essere aiutati a vivere e, quando possibile, a regolarizzare il loro status. Se una comunità dà riparo ai migranti in situazione irregolare, lo scopo non è la ‘disobbedienza civile’, ma la difesa di persone la cui dignità e diritti possono essere stati violati o non adeguatamente trattati di fronte alla legge”. Mons. Vegliò conclude il suo discorso ricordando comunque che “la migrazione non rappresenta solo una causa di problemi. E’ anche un’opportunità” e “l’antidoto per vincere la tensione è il dialogo”. “La Chiesa – conclude il rappresentante vaticano – svolge un ruolo essenziale in questo processo”.Sir