Italia

Microcredito per non indebitarsi

E’ il microcredito la nuova fronteria finanziaria. Si tratta di uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Nato per i paesi in via di sviluppo si sta diffondendo sempre più anche da noi. Le cause? Il precariato, l’indebitamento fuori controllo, i nuovi bisogni. E così molti potenziali imprenditori non riescono a fare impresa. E altrettante famiglie non ce la fanno a onorare le spese. In tutta la Toscana stanno nascendo sportelli per il microcredito.

L’ultimo nato è ad Arezzo, grazie all’associazione di volontariato «La Famiglia», in collaborazione con la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, «Microcredito di Solidarietà Spa» Siena e Caritas aretina. Il primo sportello è già attivo, si trova presso i locali della Caritas (via della Fonte Veneziana, 19) e riceve su appuntamento (0575/22932 o email a caritasarezzo@libero.it o info@consultoriolafamiglia.it). «Annoverabile a pieno titolo fra i nuovi modelli di finanza etica, utili per lo sviluppo del territorio e per contrastare le nuove povertà, – spiega Roberto Poledrini de “La Famiglia” – strumento di inclusione finanziaria, viene erogato a coloro che si trovano in difficoltà temporanea, ma non irreversibile (in questo caso può valere il sostegno dell’antiusura), misurando la capacità restitutoria sulla possibilità di una crescita responsabile in una rete solidale di rapporti piuttosto che su un’analisi individuale delle sole potenzialità reddituali e patrimoniali».

Ma c’è anche un programma regionale per chi vuol fare impresa: si chiama Smoat (Sistema Microcredito Orientato Assistito Toscano) ed è promosso dalla Regione insieme a Fidi Toscana. Nel 2007, grazie a questo progetto, 103 imprenditori benchè privi di garanzie bancarie, hanno potuto accedere al credito e creare 118 nuovi posto di lavoro. Sono stati concessi 70 finanziamenti a cittadini italiani, 15 a imprenditori rumeni e altri 18 a persone di diverse nazionalità. Sono 71 le imprese maschili e 32 quelle femminili. Il 33% delle imprese è attivo nel settore edile, il 28% e il 27% rispettivamente in quello dei servizi e del commercio (artigianato 13%, ristorazione 2%). Il 40% dei beneficiari ha tra i 20 e i 35 anni, il 32% tra i 36 e i 43 anni, il 28% oltre i 44.

La provincia con più interventi è quella di Arezzo con 59, seguita da Firenze con 27. Tra i giovani imprenditori che hanno beneficiato del progetto c’è chi ha avviato a Porto Ercole un Centro di velaterapia, chi ha aperto una pasticceria brasiliana a Prato e chi realizza eventi enogastronomici a base di pesce a Viareggio. Il progetto Smoat è uno dei risultati del protocollo sottoscritto dalla Regione Toscana con le banche del territorio. In particolare la Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo (29 prestiti), la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio (21) e il Monte dei Paschi di Siena (14) sono state gli istituti di credito con più erogazione di crediti.

Simone Pitossi

L’esperienza di Prato: Un prestito fino a 5000 euro per chi ha accumulato debitiA  Prato dal 2005 è attivo il progetto Microcredito, una iniziativa promossa dalla Caritas, San Vincenzo de Paoli e Cittadinanza attiva. In due anni attraverso il progetto sono stati erogati 72 prestiti per un totale di circa 288 mila euro. I tre enti promotori costituiti in comitato, con il sostegno di Cariprato, Fondazione Cassa di Risparmio, Provincia di Prato e Rotary club Filippo Lippi, grazie al progetto Microcredito hanno potuto così aiutare famiglie e persone in difficoltà economiche transitorie, grazie a prestiti che possono arrivare fino a 5000 euro. «La nostra non è un’opera di beneficenza – tiene a precisare Carlo Carlesi, presidente del comitato Microcredito – l’iniziativa vuole rispondere ad esigenze sociali che purtroppo ogni giorno di più stiamo riscontrando: famiglie indebitate che non sanno come riuscire ad onorare le spese sono in aumento». Negli ultimi anni il costo della vita è aumentato e con esso le spese, mentre le entrate mensili e il loro potere di acquisto sono rimaste invariate. «Purtroppo – aggiunge Carlesi – constatiamo che poche persone hanno adeguato il proprio stile di vita alla attuale situazione economica, con il risultato di accumulare debiti».

A fronte di un crescente numero di famiglie in difficoltà, le erogazioni sono state poche, come mai? «Le richieste – spiega Carlesi – pervenute al comitato sono state 149, di queste, 114 sono state le pratiche istruite sulla base della compatibilità con gli obiettivi del progetto che punta a dare priorità a necessità legate all’alloggio, alle cure mediche e all’istruzione». I nuovi bisogni, le agevolazioni nel pagamento, rate a interessi zero, e il ricorso a finanziarie, hanno contribuito ad incrementare le spese delle famiglie; molti debiti, ci dice Carlesi, nascono a causa di acquisti che non sono di primaria importanza. Il prestito erogato, grazie al sostegno economico e logistico di Cariprato, viene rimborsato in piccole rate mensili fino a 60 mesi. Grazie all’ingresso della Provincia nel progetto, con un impegno di 30 mila euro che vanno a incrementare il fondo di garanzia – già costituito da 100 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di risparmio di Prato – il plafond di disponibilità globale passa da 500 mila a 650 mila euro. Il tasso d’interesse applicato al prestito è molto basso, in modo che i beneficiari del prestito non vengano impegnati in un ulteriore debito, corrispondente alla restituzione della somma erogata grazie al Microcredito. Da segnalare che al fondo di garanzia partecipano anche i beneficiari, che partecipano versando l’1% della restituzione della somma erogata.

Per accedere al servizio è attivo uno sportello, presso l’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Prato (via Migliorati) il giovedì mattina dalle 9 alle 12; tel. 0574/1836417. Un altro sportello si trova presso la Misericordia di Prato (via del Seminario 26) ed è operativo dal lunedì al mercoledì dalle 17.30 alle 19; tel. 0574/6096.