Italia

Minacce a don Ciotti, la solidarietà delle Acli

«In un Paese in cui da secoli si parla di mafie – aggiunge Bottalico – il lavoro di denuncia e di educazione alla legalità, che Libera quotidianamente sostiene, ha lentamente fatto crescere sui territori una nuova coscienza civile. Le Acli sono convinte che di questo lavoro don Luigi Ciotti è il simbolo e che la lotta a qualsiasi forma di degenerazione malavitosa deve rinnovarsi ogni giorno nell’impegno di ogni singolo cittadino». Le Acli sono altresì convinte che «dove crescono il malaffare e gli interessi criminali, muore ogni forma di democrazia e di libertà. L’impegno di don Ciotti, delle organizzazioni e delle persone che sostengono Libera, è fondato sull’idea che un Paese senza mafie e senza mafiosi sia possibile».

Per le Acli, «le minacce a don Luigi indicano che in questi anni sono stati fatti importanti passi avanti: la confisca dei beni alle organizzazioni criminali è certamente il segno tangibile di una strada politica giusta che, se rafforzata, potrà produrre nel tempo ulteriori frutti». La solidarietà che le Acli rivolgono al presidente di Libera è anche «un appello a chi ha responsabilità istituzionali e politiche affinché la lotta alla mafia parta da un maggiore impegno alla coesione e alla giustizia sociale». Infatti, «non c’è giustizia senza legalità e non c’è legalità senza giustizia sociale. Ce lo hanno insegnato donne e uomini delle istituzioni e sacerdoti come don Pino Puglisi che hanno pagato con la vita il loro impegno contro ogni forma di degenerazione mafiosa». «Nell’essere a fianco a don Luigi Ciotti in una circostanza che si augurano isolata, le Acli – conclude il presidente delle Acli – oggi rinnovano con maggiore forza la loro appartenenza a Libera e, con don Luigi, l’impegno contro tutte le mafie».