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NOBEL PACE A YUNUS; MARTINI, UN GRANDE AMICO DELLA TOSCANA

“Una bellissima notizia, che come presidente della Toscana ho appreso con particolare orgoglio: a Yunus, infatti, la Regione assegnò nel 2000 la sua massima onorificenza, il Pegaso d’Oro, per le stesse motivazioni che oggi hanno valso a questo grande uomo il Nobel per la pace 2006″. Così il presidente Claudio Martini ha espresso la soddisfazione sua, del governo regionale e dell’intera comunità toscana per il prestigioso riconoscimento al “banchiere dei poveri”. “Il Nobel – continua – consacra lo straordinario valore di un’ opera che attraverso la pratica del microcredito ha permesso a milioni di persone di uscire dalla miseria, restituendo loro speranza e dignità. E’ una grande lezione di solidarietà, di democrazia, di pace. Siamo fieri di poter annoverare una personalità così tra gli amici della Toscana”. La cerimonia per la consegna del Pegaso d’Oro si svolse a Firenze, al Teatro della Compagnia, il 4 febbraio del 2000. A consegnare a Muhammad Yunus il cavallo alato, realizzato in quell’occasione da Pietro Cascella, fu l’allora presidente della Regione Vannino Chiti.

Nato nel 1940 anni fa a Chittagong, in Bangladesh, Muhammad Yunus ha dedicato la sua vita alla realizzazione di progetti in grado di affrancare la gente dalla povertà. Laureato in economia, emigrato negli Usa negli anni Sessanta, dove ha insegnato nelle Università di Boulder, in Colorado, e alla Vanderbilt University di Nashville, Tennesse, Yunus è rientrato nei primi anni ’70 in Bangladesh per aprire, nel 1976, la Grameen Bank, prima banca etica del mondo, dimostrando che accordando minuscoli prestiti ai poveri si poteva fare di piu’ di quanto avessero fatto i miliardi di dollari degli aiuti stranieri. Yunus è anche il direttore della Grameen Bank dal 1983. La Grameen Bank, si è specializzata in prestiti da 25 a 100 dollari accordati a gruppi di donne nei villaggi ed ha consentito di fornire a 12 milioni di persone, il 10% della popolazione del Bangladesh, le condizioni per avviare attività autonome. Il modello solidale di Yunus è stato esportato in una 60 Paesi in via di sviluppo e applicato anche dalla banca mondiale e da altre organizzazioni internazionali.

“Ha saputo dimostrare agli scettici ed agli indifferenti che essere poveri non significa essere incapaci e che a tutti può essere offerta una occasione”: le Acli esprimono il proprio plauso per la scelta di Muhammad Yunus, il “banchiere dei poveri”, al Premio Nobel per la pace 2006. “Il riconoscimento a Yunus ed alla sua “Grameen Bank”, fondata nel 1976 in Bangladesh, mette in primo piano il problema della povertà nel mondo e delle iniziative per combatterla”. Mentre gli organismi internazionali si attardano sui piani strategici, ricordano le Acli, 9 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo di fame e di miseria e ad altri milioni di individui è precluso l’accesso alla conoscenza ed al lavoro. “Yunus ha saputo aprire una strada innovativa e coraggiosa, quella del microcredito – affermano –e ci richiama anche al valore che alcune strutture, per esempio quelle del sistema creditizio, possono avere nello sviluppo delle comunità più in difficoltà”. “La differenza fra la mia banca e quelle tradizionali – sottolinea spesso il premio Nobel per la pace – è come quella tra il football inglese e quello americano: si chiamano allo stesso modo, ma sono uno il contrario dell’altro. Per le banche tradizionali, più soldi hai più puoi averne. Per la Grameen, meno ne hai più cerchiamo di darne”. (Fonti: Sir e Ansa)