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NUCLEARE: CONSULTA, QUESITO REFERENDUM CHIARO E UNIVOCO

(ASCA) – La Corte Costituzionale ha ammesso il quesito relativo al referendum sul nucleare perché con chiarezza e univocità mira alla cancellazione di quanto prevede in materia di energia nucleare la norma inserita nella legge derivata dalla conversione dal cosiddetto ‘dl sviluppo’. E’ quanto scrive la Consulta nella sentenza con la quale oggi ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum popolare sulla materia. Il quesito riproposto dai promotori dopo l’approvazione della legge, ha “una matrice razionalmente unitaria e possiede i necesssari requisiti di chiarezza, omogeneità e univocità”, si legge nella sentenza. Nella motivazione la Consulta spiega che “le disposizioni di cui si propone l’abrogazione risultano infatti unite dal una medesima finalita”‘: quella cioé di essere “strumentali a consentire, sia pure all’esito di ‘ulteriori evidenze scientifiché sui profili relativi alla sicurezza nucleare e tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore, di adottare una strategia energetica nazionale che non escluda espressamente l’utilizzazione di energia nucleare, ciò in contraddizione con l’intento perseguito dall’originaria richiesta referendaria”. Il quesito esaminato quindi, prosegue l’Alta Corte, mira a realizzare una eliminazione della nuova disciplina “in vista del chiaro ed univoco risultato normativo di non consentire l’inclusione dell’energia nucleare fra le forme di produzione energetica”. Per questi motivi, conclude la sentenza, la Corte Costituzionale “dichiara ammissibile la richiesta di referendum popolare”.