Italia
Neonato in cassonetto a Ragusa: don Di Noto (Meter), “una sconfitta. La vita di un bimbo non è spazzatura”
“È quel cassonetto della spazzatura che fa impressione, che racchiude tutto il disprezzo per la vita, lo scarto – un bambino, la vita – da buttare, eliminare”, osserva il sacerdote, che evidenzia: “Che bellezza essere salvati. Che tristezza essere rifiutati, abbandonati, buttati. La sconfitta, perché di questa si tratta, non deve schiacciare la tutela della vita e l’accoglienza della fragilità umana. Quel cassonetto, plastica immagine di chi vuole compattare la vita come rifiuto nell’indifferenziata, non deve ostacolare l’accoglienza della vita fin dal suo concepimento e la sua tutela. Perché la vita di un bambino non è spazzatura da buttare nell’indifferenziata. Nessuna vita è o può essere considerata un rifiuto o un business”.
Richiamando quanto San Giovanni Paolo II scriveva nell’Evangelium Vitae, il presidente di Meter conclude: “Dovremmo scrivere in ogni angolo del mondo queste parole, una sorta di manifesto permanente, fare risuonare fin dal grembo materno questa ‘cantilena per i piccoli’, per tutti: rispetta la vita, ama la vita, servi la vita. Ogni vita umana. Iniziamo a ricordare e continuiamo a difendere la vita”.