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Neonato morto a Terni: Ramonda (Apg23), «invochiamo aiuto a donne e bambini»

«Siamo sgomenti alla notizia della morte di questo piccolo innocente. Chi c’è dietro questo abbandono? Un compagno che non ne voleva sapere? Dei genitori cui non si poteva dire? Un datore di lavoro che l’avrebbe lasciata a casa? Si tratta dell’ennesima prova di una società che emargina le gestanti e i bambini. Il corpo di questo bimbo, oggi sotto i riflettori, può aiutarci a prendere consapevolezza delle centinaia di bimbi che ogni giorno hanno la vita spezzata a causa di questa società abortista». Così Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, commenta la notizia di un neonato abbandonato trovato morto giovedì sera presso un supermercato di Terni.

«Solo poche settimane prima e sarebbe stato classificato come un aborto, legale, sicuro. Nessuno scandalo se fosse finito fra i rifiuti come accade a molti feti abortiti», continua Ramonda, per il quale «ogni neo-mamma ha bisogno di ascolto e di incoraggiamento, insieme ad un reale riconoscimento sociale che valorizzi la maternità e la tuteli anche attraverso garanzie economiche». «Chiediamo al Commissario straordinario di Terni di prevedere sostegno alle gestanti, una priorità nonostante il dissesto economico della città», aggiunge il presidente di Apg23. «Chiediamo al ministro della Famiglia – conclude – di prevedere un sostegno economico per le neo-mamme. Infine ricordiamo che è sempre possibile ricorrere al parto in anonimato».