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Nuove tecnologie, De Palo: “Con Spazio Famiglia un TripAdvisor per città family friendly”

Un TripAdvisor a misura di famiglia per trovare ristoranti, alberghi, luoghi di cultura e ricreativi, esercizi commerciali “family e child friendly”. È l’app “Spazio Famiglia”, stesso nome del progetto pilota del Forum delle associazioni familiari, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della Famiglia, che prevede una sperimentazione localizzata nelle città di Roma e Palermo, presentata mercoledì 25 maggio in Campidoglio. L’app si può scaricare da Playstore e da Apple Store ed è consultabile anche la piattaforma on line.

Nell’app, che unisce il concetto e le funzionalità tipiche di una rete sociale con i servizi dedicati alla famiglia, si possono trovare geolocalizzati il ristorante con il menu bambini, la casa vacanze vicino alla metro, il teatro con gli sconti famiglia, la libreria dedicata ai bambini, la pizzeria comoda per famiglie numerose, il museo con i laboratori didattici e tanto altro. “Spazio Famiglia” si concretizza oggi, ma, come racconta al Sir il presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Gigi De Palo, è anche“un sogno che si realizza”.

“L’idea – ci spiega De Palo – è nata dieci anni fa quando ero assessore al comune di Roma. Avevamo anche già avviato tutte le procedure, poi è finito il mandato e non siamo riusciti a realizzare il progetto che si chiamava ‘Roma Famiglia’. Anche allora c’era Emma Ciccarelli, all’epoca presidente del Forum famiglie del Lazio, che ci spronava dal fronte associativo. Abbiamo aspettato dieci anni, affinché ci fosse un tempo propizio per realizzare il progetto”. Il presidente del Forum prosegue: “Abbiamo partecipato all’‘Avviso pubblico per il finanziamento di progetti afferenti alle politiche per la famiglia – Linea d’intervento D’ del Dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri e come Forum abbiamo vinto. Si trattava di fare due sperimentazioni, a Roma e Palermo.

L’idea è quella di creare una specie di TripAdvisor per famiglie.

Questo progetto vuole essere un modo per creare una rete tra famiglie. Vogliamo dare protagonismo alle famiglie, che potranno recensire i luoghi e darsi consigli segnalando locali family friendly. Un passo avanti per trasformare le città sempre più a misura familiare”.

“Per avere la patente di family friendly devono essere rispettati dei parametri specifici e stringenti – chiarisce – De Palo -. Per avere il marchio per rientrare nell’applicazione, si devono superare una serie di test che vengono verificati personalmente da alcuni valutatori che vanno in loco”.Infatti, tutte le strutture ricettive inserite nella piattaforma sono state individuate e selezionate sulla base di criteri ben definiti e successivamente certificate ufficialmente attraverso la firma della convenzione e il rilascio del Marchio Spazio Famiglia. Ad averlo alberghi, strutture di ospitalità, ristoranti, punti di ristorazione, musei, siti culturali, librerie, teatri, spazi per spettacoli dal vivo, che presentano arredi e accessori child friendly, facilità di individuazione, prenotazione e servizi di accoglienza per famiglie, attività e servizi extra, menù per bambini e scontistiche per la famiglia. “La difficoltà che abbiamo trovato è che in questo periodo molti ristoratori hanno chiuso – evidenzia il presidente del Forum -. Quindi anche se ci stiamo lavorando da 3 anni, molti dei locali che abbiamo contattato nel frattempo hanno cambiato nome, hanno modificato le loro strutture. L’ultimo anno è stato decisivo”. Al momento la sperimentazione è su Roma e Palermo, ma nei prossimi mesi l’auspicio è di ampliare il progetto in altre città e Regioni. “Abbiamo già ricevuto richieste di adesione da altre città – rivela De Palo – e ci auguriamo di poter estendere la sperimentazione per far diventare il Marchio Spazio Famiglia la garanzia per le famiglie di riconoscere quei luoghi in cui sentirsi a casa ovunque lo troveranno esposto.Al di là della politica, al di là dell’assegno unico o del Family act, anche le amministrazioni locali possono fare molto anche attraverso questo tipo di applicazioni per sostenere le famiglie e valorizzare gli aspetti family friendly di esercenti dell’ospitalità, della ristorazione, della cultura e del commercio”.Ai fini del coinvolgimento di un numero crescente di strutture, il Forum ha stipulato delle convenzioni con i maggiori enti di categoria operanti nel settore, quali Zètema, Fipe e Federalberghi Roma che hanno contribuito alla diffusione del Marchio. Ma come funziona?La mappa costituisce il nucleo fondamentale dell’app, il punto di partenza e l’imprescindibile strumento tramite il quale l’utente potrà individuare e scoprire gli esercizi commerciali con il Marchio Family più adatti alle proprie esigenze.Con la mappa interattiva, l’utente potrà visualizzare le strutture certificate con il Marchio nelle vicinanze, tramite meccanismo di punti di interesse posizionati sulle coordinate Gps dei singoli esercizi. All’avvio la mappa sarà centrata sulla posizione attuale dell’utente che sarà quindi individuato tramite Gps o per approssimazione tramite la connessione mobile/wifi. Le icone dei marker (segnaposto) corrispondenti agli esercizi potranno essere connotate da un aspetto grafico o cromatico diverso, a seconda della tipologia alla quale appartengono o a caratteristiche peculiari (ad esempio “I più visitati”). Gli esercenti interessati al percorso di certificazione, devono collegarsi a www.spazio-famiglia.it e cliccare sulla sezione Iscriviti e compilare il questionario con il nome della struttura, l’indirizzo e il nome del referente per la certificazione. Nella costruzione del sistema di attribuzione del marchio Spazio per famiglia è parso fondamentale partire dalla consultazione dei potenziali utenti, cioè dalle famiglie, con il duplice obiettivo di raccogliere pareri e suggerimenti che rendessero l’impianto del progetto più vicino alle esigenze reali e di far conoscere il progetto. Hanno risposto 600 rappresentanti di famiglie con una netta prevalenza del genere femminile (65%) e della fascia dei genitori di figli piccoli e adolescenti (55%). A livello territoriale ci sono state risposte da quasi tutte le province italiane con una voluta sovra rappresentazione delle aree pilota del progetto (Roma e Palermo). Il nucleo familiare più rappresentato è quello di 4 persone (40%) ma comunque ben il 63% degli intervistati ha almeno un minore nel proprio nucleo. Le tipologie di esercizi su cui si è svolta l’indagine sono state: ricettività (con particolare focus sugli alberghi), ristorazione (ristoranti), intrattenimento (teatri), cultura (musei), tempo libero (centri sportivi), commercio al dettaglio (negozi di vicinato e banchi fissi in mercati rionali), grande distribuzione (supermercati). Lo scopo dell’indagine è stato quello di verificare dove si riscontrano le maggiori difficoltà e quali sono gli elementi e i fattori che in qualche modo discriminano le famiglie dall’essere consumatori e dal partecipare attivamente al mercato di beni e servizi.In testa alla classifica dei luoghi “inaccessibili alle famiglie” si trovano i teatri (46,8%) seguiti da hotel (38,1%), musei (31,4) e ristoranti (29,8). I centri sportivi invece hanno presentato difficoltà di accesso solo per una famiglia su 10. In generale possiamo quindi affermare che una famiglia su tre vede preclusa o perlomeno molto difficoltosa la fruizione di quelli che da tutti gli altri individui sono considerati i luoghi e i modi di utilizzo del tempo libero.