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PISA, DOCENTI UNIVERSITARI RIVENDICANO LIBERTA’ DI PRESCRIZIONE DOPO POLEMICHE SU PILLOLA GIORNO DOPO

Anche venti docenti universitari pisani della facoltà di Medicina scendono in campo per rivendicare la libertà dei camici bianchi di prescrivere o non prescrivere la pillola del giorno dopo od altri farmaci quando un paziente gle li chiede. Ecco il testo integrale del documento.

In qualità di medici e di docenti della Facoltà di Medicina dell’Ateneo Pisano esprimiamo la più viva preoccupazione per il clima di crescente ostilità nei confronti della professionalità e della responsabilità dei medici. Sempre più spesso l’operato di colleghi viene attaccato pubblicamente e giudizi sommari vengono riportati sui mezzi di stampa spesso provenienti da singoli soggetti o da consulte non accreditate come consultive presso alcun organo istituzionale e conseguentemente autoreferenziali. Tutto questo avviene purtroppo senza che adeguate verifiche degli eventi vengano preliminarmente svolte, per non compromettere il prestigio e l’onorabilità dei professionisti coinvolti.Alla luce di questi fatti noi tutti ribadiamo con pacata fermezza, alcuni punti essenziali.-Stante la complessità del corpo umano e l’enorme variabilità interindividuale, la medicina non appartiene al novero delle scienze esatte, ma prevede uno spazio di discrezionalità la cui ampiezza è variabile in relazione ai diversi settori.-Codici convenzioni, linee-guida etc., sono tutti strumenti utili al medico nel processo decisionale, ma non possono univocamente specificare la condotta da seguire nel singolo caso. Qualsiasi tentativo di dettare regole che annullino questo spazio discrezionale rappresenta in prima istanza una forzatura anti-scientifica ed è lesiva della dignità professionale.-Il cuore del rapporto tra medico e paziente è la relazione che si instaura tra due persone coscienti e libere, naturalmente nell’ambito del consenso informato. Si tratta di una relazione personale in cui la fiducia incontra la scienza e la coscienza in una dinamica che avvolge e compenetra entrambi i soggetti, il cui obiettivo condiviso è la cura. Tale relazione sussiste solamente in una cornice di libertà e di integrità delle rispettive coscienze che non possono essere reciprocamente prevaricate, pena la dissoluzione della relazione stessa.-Il medico quindi a cui venga richiesta una prestazione che contrasti con la propria coscienza o con il suo convincimento clinico, non è tenuto ad eseguire una tale prestazione, a meno che dal proprio comportamento non possa derivarne grave ed attuale nocumento per la salute del paziente. A tale proposito non possiamo non biasimare quei tentativi di fare rientrare surrettiziamente ogni desiderio, seppure legittimo, sotto quest’ultima categoria.-Ogni medico ha il dovere di accogliere, ascoltare, visitare ed informare il paziente, non è ammissibile l’abbandono terapeutico, ed anzi, il medico deve soccorrere il paziente. Di più, deve amarlo. D’altro canto comunque responsabilità professionale del medico è quella di valutare le priorità, proporre i trattamenti che ritiene adeguati allo specifico caso ed individuare i contesti in cui lo svolgimento di questi è più idoneo, dal momento che la prescrizione di ogni farmaco coinvolge personalmente, professionalmente e legalmente il medico prescrittore.-Non spetta ai medici, ma ai responsabili dell’organizzazione dei servizi, nelle figure dei Ministri della Salute, degli Assessori alla Sanità, dei Direttori Generali e Sanitari, e deontologicamente anche dei Presidenti dell’Ordine dei Medici, assicurare che lo svolgimento dell’attività professionale e la fruizione delle prestazioni da parte dei pazienti possa svolgersi nel rispetto dei reciproci diritti e doveri dei soggetti coinvolti, senza che i convincimenti di coscienza così come quelli derivanti dall’esperienza clinica dei medici possano essere motivo in nessun modo,di discriminazione. -All’Ordine dei medici ed alla Federazione che li riunisce, spetta sì la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, collaborando con le Istituzioni per risolvere i problemi sanitari del Paese, ma non meno spetta la vigilanza nei confronti della correttezza dei comportamenti dei singoli professionisti, così come l’attenta difesa nei confronti di qualunque surrettizio tentativo, da qualsiasi parte esso possa giungere, teso a minare l’indipendenza, l’onorabilità e la professionalità di ogni singolo iscritto.Da anni,questo insegniamo ai nostri studenti e a questo auspichiamo essi si attengano una volta divenuti medici.Prof. Riccardo ZucchiProf. Antonio PaparelliProf. Daniela MusumeciProf. Alessandro Bassi LucianiProf. Giovanni FedericoProf. Ettore BergaminiProf. Claudio SpinelliProf. Pietro IacconiProf. Cosima De PunzioProf. Gino SantoroProf. Mario Del TaccaProf. Corrado BlandizziProf. Ferdinando PentimoneProf. Franco CarmassiProf. Ombretta Di MunnoProf. Giulio SoldaniProf. Antonio BoldriniProf. Massimo ErminiProf. Virgilio FacchiniProf. Angiolo Gadducci