Italia

Pace, passaparola anche tu…

di Rita Di GoroPassare parole di pace è un sogno, una sfida e forse una scommessa. Perché barare non si può, per «passare» la pace devi vivere dentro di te questo valore che non può essere solo una bandiera. È nel testimoniarlo che si comunica, e pare che non possa funzionare altro che così.

Lo sanno bene i ragazzi dell’istituto professionale Lobbia di Asiago, che stimolati dal Concorso nazionale «PassaParole di pace», indetto da quattro associazioni fiorentine (Age, Firenze Promuove, Fioretta Mazzei, Mieac), hanno fondato un coro. Il 15 dicembre hanno voluto partecipare all’udienza generale del Santo Padre assieme ai vincitori delle varie categorie e hanno animato la messa presieduta nella basilica di San Pietro dal vescovo di Montepulciano Rodolfo Cetoloni.

Adesso che si apre un nuovo anno un fitto calendario di impegni riempie la loro agenda ed è già deciso che i proventi vadano a incrementare la raccolta «Mattoni di pace» a favore delle opere dei francescani e della Caritas a Betlemme e a Nazareth (ccp n. 59177576 intestato ad A.Ge. Firenze, causale «Mattoni di pace»).

All’altro capo d’Italia, i ragazzi della scuola media De Amicis di Caltabellotta (Agrigento) si tassano sulla merenda per lo stesso fine. Pane o schiacciata al posto della pastina e ogni giorno un contributo di 50 centesimi a testa va ad alimentare la pace in Palestina. L’insegnante di lettere, Pinuccia Diecidue, merenda non la fa più da anni però ha deciso di partecipare ugualmente alla raccolta, visto che in fondo la colpa è proprio sua: «Quando proposi ai ragazzi di partecipare al concorso – racconta – aderirono subito con entusiasmo. Con le mie due classi abbiamo iniziato a far periodicamente visita agli anziani della casa di riposo e poi, quando i nostri cuori con i messaggi di pace hanno vinto per la sezione scuola media, ci siamo tassati per farne delle cartoline da distribuire alle autorità, ai parenti e agli amici. Da questo a decidere di proseguire la raccolta per essere solidali con chi è più sfortunato di noi il passo è stato breve».

Da Catania un preside invia complimenti a lettere maiuscole «per la lodevole iniziativa», mentre un insegnante ringrazia via mail «per il processo che avete saputo innescare». Dietro a tutto questo movimento di buoni intenti non si trova chissà quale macchina organizzativa ma quattro semplici associazioni nostrane, una buona dose di olio di gomito e qualche intuizione efficace. «È un progetto nato forse per caso o forse perché non poteva essere altrimenti – spiegano all’Associazione genitori Age. Firenze – In occasione di una raccolta di messaggi augurali per il XXV di pontificato di Giovanni Paolo II, con Franco Mariani dell’Associazione Firenze Promuove ci siamo resi conto di quanto i giovani fossero attaccati al Papa e di come si rivolgessero spontaneamente a lui per esprimere il loro desiderio di pace. Da qui è nata l’idea di un concorso che aiutasse giovani ed educatori a riappropriarsi del significato vero della parola pace e che avesse come premio un’udienza papale. Gli amici del Movimento di impegno educativo di Azione cattolica e dell’Associazione Fioretta Mazzei hanno voluto partecipare a questa avventura e insieme abbiamo steso un progetto fondato sui valori di pace in cui come cattolici crediamo».

All’iniziativa non sono mancati patrocini e collaborazioni eccellenti, prima fra tutte quella dell’Arcidiocesi di Firenze, poi la Fondazione La Pira, la Fondazione Balducci, il Comune di Firenze, la provincia di Firenze e la regione Toscana. Sul fronte dell’istruzione il Ministero, l’Indire, l’Irre toscana, l’Ufficio scolastico regionale, e su quello dei media l’Unione cattolica della stampa, il quotidiano Avvenire e il nostro settimanale. A dare manforte, ovviamente, anche le presidenze nazionali di Age e Mieac, che insieme all’Ucsi hanno dato un respiro italiano a questa provocazione di pace lanciata da Firenze proprio nel centenario della nascita di Giorgio La Pira.

La partecipazione è stata di tutto rispetto: quasi 200 scuole statali e paritarie dalle materne alle superiori per un totale che sfiora le 4000 opere e migliaia e migliaia di ragazzi coinvolti. È stato necessario aprire una sezione speciale fuori concorso per gli adulti, visto che anche molti non più giovani hanno voluto far pervenire al Papa il loro messaggio di pace. Disegni, temi, poesie ma anche raccolte, manufatti, siti Internet dedicati al tema della pace.

La giuria ha faticato non poco ma alla fine si è trovata concorde nel riconoscere vincitori: per la scuola dell’infanzia l’Album della pace della Scuola «San Giovanni Bosco» di Curno (BG); per la scuola primaria il manufatto «Missioni di pace» della scuola elementare di Mosso S. Maria (BI); per la scuola secondaria di I grado «Messaggini di pace» della scuola media «De Amicis» di Caltabellotta; per la scuola secondaria di II grado il sito Internet di Stefania Frongia e Chiara Lino del liceo ginnasio statale «G. Siotto Pintor» di Cagliari. La medaglia del Presidente della Repubblica è stata assegnata a Jessica Pisa della Scuola media «Marechiaro» di Napoli, per aver meglio saputo rappresentare le finalità che si prefiggeva il concorso.Schedate, scannerizzate e fotografate, le opere pervenute sono state riversate in quattordici cd che sono stati consegnati in un cofanetto al Papa nel corso dell’udienza. Al termine i giovani vincitori hanno sperimentato l’emozione grande di riunirsi intorno a Giovanni Paolo II con il vescovo Cetoloni, per una foto di gruppo insieme agli organizzatori e alle autorità presenti. Poi di corsa tutti fuori, in una piazza San Pietro bagnata dal sole, per riunirsi con gli altri gruppi di partecipanti che avevano voluto essere presenti alla festa: Prato, Asiago, Calusco d’Adda (BG), Saonara (PD), Pompei, Omignano (SA) per un totale di 350 ragazzi, genitori e insegnanti. Ancora tante foto tutti insieme sotto i gonfaloni delle province di Firenze e di Prato e dei comuni di Prato e di Pompei, la consegna degli attestati, i canti del coro, la premiazione dei genitori della scuola «Meoni» di Prato per il loro fattivo contributo alla realizzazione di un progetto di accoglienza e di pace. A conclusione la messa, presieduta dal vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e concelebrata da mons. Dante Carolla, responsabile regionale della pastorale scolastica della Toscana, e dal parroco del gruppo di Asiago, presso l’altare della Cattedra di S. Pietro, con i ragazzi di Asiago che cantavano e il vescovo che spronava a proseguire in questa «avventura di pace».In effetti la tappa vaticana è giunta solamente a metà del percorso del concorso nazionale: il 30 marzo scade il termine per la presentazione di progetti di educazione alla pace da parte di scuole e gruppi giovanili. In palio 5 premi da 750 euro ciascuno, che saranno assegnati nel corso della manifestazione finale «Cantieri di pace» in programma sabato 21 maggio a Firenze.«Ho visto molte cose belle in questa iniziativa – ha commentato il vescovo Cetoloni – in primo luogo il fatto che i bambini hanno risposto coinvolgendo anche le famiglie. Da sottolineare l’impegno delle scuole e del personale insegnante nel rendere i ragazzi corresponsabili in un percorso di educazione alla pace. È stata bella la partecipazione attiva di tutti questi ragazzi: il sacrificio di venire da lontano è segno di grande coinvolgimento; anche i ragazzi che hanno vinto hanno avuto la giusta misura nel dare un senso alla loro vittoria, e in questo sono stati molto limpidi, veramente pacifici nel cuore. Portarli dal Papa ha avuto il significato di riconoscere il grande servizio che lui ha fatto in questi anni a favore della pace; anche il suo messaggio per l’inizio di questo anno incita a non farsi vincere dal male e a lottare sempre per raggiungere il bene. Aver messo in moto tante persone e averle stimolate a tirar fuori dai loro cuori sentimenti di pace è stato un servizio bello reso alla causa della pace».

Tra le scuole toscane hanno partecipato: la scuola elementare Villa San Lorenzo e il 2° Circolo didattico di Sesto Fiorentino, le scuole elementari Nencioni, Agnesi e S. Maria Degli Angeli di Firenze, la scuola elementare Gino Menconi di Avenza (MS), l’Istituto comprensivo Bagni Di Lucca, il 1° Circolo didattico di Grosseto, l’Istituto comprensivo Camaiore 1, le scuole elementari Abbadia e S. Albino di Montepulciano, la scuola elementare Meoni di Prato; le scuole medie Garibaldi – Matteucci di Campi Bisenzio, Ungaretti di Altopascio (LU) e Cavalcanti di Sesto Fiorentino; l’Istituto comprensivo di Torrita di Siena; l’Istituto tecnico commerciale Campedelli di Castelnuovo Garfagnana (LU), l’Istituto professionale Giorgi di Lucca, il Liceo Socio-psico-pedagogico Rodari di Prato, l’Istituto tecnico commerciale Enrico Fermi di Empoli.