Italia

Pedofilia, tra gli «orchi» in aumento le donne. E tante foto di neonati

Numeri agghiaccianti dietro ai quali spuntano volti e storie di tanti innocenti: bambini abusati, spesso proprio dalle persone nelle quali ripongono affetto e fiducia. E così la violenza, fisica e mentale, raddoppia e diventa una ferita del corpo e dell’anima difficile da rimarginare, un grido silenzioso. In alcuni casi ruba il futuro, anzi la stessa vita; sempre provoca vergogna, paura, senso di colpa, solitudine. A tracciare i desolanti contorni della pedofilia, fenomeno in crescita per alcuni versi sempre più difficile da prevenire e contrastare, che miete vittime tra i più piccoli e vulnerabili, è l’associazione Meter (www.associazionemeter.org). Nel Report 2014 presentato questa mattina ad Avola sembra schiudersi un abisso senza fondo: centinaia delle foto e dei video individuati da Meter sul web riguardano addirittura neonati, e tra gli «orchi» sono in aumento le donne.

 Il «Report Meter 2014: pedofilia/crimine contro l’infanzia» è una mappatura mondiale dettagliata sulla pedofilia e pedopornografia denunciata dall’associazione all’autorità giudiziaria italiana ed estera, cui chiede maggiore collaborazione. «Migliaia di minori ridotti in ‘schiavitù’ – si legge nel testo -, abusi sessuali, video e foto prodotti, diffusi e commercializzati attraverso le nuove tecnologie utilizzate dalla pedocriminalità e da produttori ‘artigianali e professionali’». E spesso i pedofili «rimangono impuniti per l’assenza di collaborazione internazionale nel contrasto da parte degli Stati esteri». L’associazione fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto ha individuato su Internet 574.116 foto, rilevato 95.882 video pedofili di bambini da 3 a 13 anni, e 621 immagini di neonati. Dietro i numeri, bambini abusati, «in molti casi anche sodomizzati e torturati». In «aumento vertiginoso» i neonati violati da donne (70%). Sono 7.712 i siti web monitorati e segnalati alle autorità competenti, 180 le comunità sui social network.

Record negativo all’Europa. Il 46,62% delle segnalazioni dell’osservatorio mondiale Meter riguarda il vecchio continente Al secondo posto l’Africa (24,67%), seguono America (16,98%), Asia (12,93%) e Oceania (1,8%). Dal 2003 al 2014 i siti segnalati sono 115.493, ma dopo il boom 2011 con 20.390, nel 2014 si è toccata quota 7.712. Non c’è tuttavia da rallegrarsi, affermano dall’associazione. «L’offerta pedofila ha semplicemente scoperto canali di comunicazione diversi dai siti: social network e archivi telematici condivisi». In Europa il triste primato va alla Slovacchia con 764 dati sui domini di primo livello segnalati, prima anche nella classifica mondiale. Seguono Russia (117), Montenegro (96), Lettonia (69). L’Italia ne ha 14. In Africa al primo posto è la Libia (89,99%), in America la Colombia (67,03%), in Asia il Giappone (70,34%). A detenere il primato negativo in Oceania è la Nuova Zelanda (68,42%).

Ma il vero pericolo è il deep web. Se la pedopornografia è condivisa attraverso gli archivi telematici di singoli utenti, con Dropbox, iCloud e Box.com – rispettivamente 353, 36 e 3 quelli monitorati e denunciati – il vero rischio su Internet è rappresentato dal «deep web», una serie di domini entro altri domini che porta a nascondere tutto e renderlo quasi irrintracciabile. Diminuite le segnalazioni sui social. Se nel 2013 Facebook era in testa alla classifica con 570 segnalazioni, seguito da Vkontakte con 463, il 2014 ha visto 63 segnalazioni per Linkbugs (nemmeno in classifica nel 2013), 34 per Vkontakte e 32 per Facebook che scende al terzo posto. Quattro le tipologie del pedofilo, spesso in apparenza «persona comune»: seduttore, introverso, voyeur e sadico.

In prima linea. «Riga su Internet» è la campagna avviata da Meter in occasione del 25° dalla Convenzione dei diritti dell’infanzia (fino a novembre 2015) rivolta agli studenti italiani. Nel 2014 l’associazione ha offerto 729 consulenze telefoniche (512 alla sola Sicilia) ed effettuato 66 interventi; 157 gli eventi organizzati su tutto il territorio nazionale. Meter ha inoltre incontrato 16 diocesi (ad oggi in totale 87). Lo scorso 4 maggio il periodico liturgico «La Domenica» ha inserito la possibilità di pregare nelle parrocchie in occasione della XVIII Giornata dei bambini vittime della violenza (Gbv) promossa da Meter. L’edizione 2014, ricordata da Papa Francesco al Regina Coeli, ha visto il lancio del volume di don Di Noto «La Chiesa è dei piccoli. Da Benedetto XVI a Francesco i vescovi accolgono la Gbv». Meter opera nelle scuole grazie a protocolli d’intesa sottoscritti con gli istituti di ogni ordine e grado. Tra il 2002 e il 2014 ha incontrato 90.808 tra studenti, docenti e famiglie. Infine casa Meter: grazie ad una qualificata équipe offre ad ogni vittima un clima accogliente in vista di un percorso di recupero. «Servire l’infanzia, raccogliere le lacrime dei piccoli violati»: don Di Noto sintetizza così la sua «missione», chiedendo più attenzione alla politica.