Italia

Povertà: il 22 ottobre in Vaticano il primo forum nazionale sul sovrindebitamento

Nel corso dell’appuntamento – informano i promotori dell’iniziativa – verrà presentato anche il Report Nazionale sul Sovraindebitamento, per fornire un quadro reale e concreto su quella che è la situazione economica odierna per milioni di persone nel nostro paese. Già prima della pandemia, in Italia si contavano 7 milioni di Italiani sovraindebitati, 2.5 milioni di famiglie. Oggi Istat e Bankitalia parlano del 50% delle famiglie Italiane in difficoltà economica, con un’azienda su tre che rischia di chiudere, facendo perdere il lavoro a migliaia di persone. Un quadro decisamente tetro, che peggiorerà di certo se non si interviene in alcun modo.

“Abbiamo un sogno: liberare tutti dai debiti, ma soprattutto diffondere un concetto corretto di accesso al credito”, spiega Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati e imprese ad uscire da situazioni di sovraindebitamento: “La richiesta di un prestito quando si è già in situazioni economiche precarie o critiche deve essere fatta con estrema cautela, e solo se questi soldi hanno come obiettivo la generazione di un reddito per il richiedente. Solo in questo modo sarà possibile restituire il denaro e i relativi interessi. Certo, purtroppo il covid, la guerra, i rincari energetici hanno colpito un’economia che ancora faticava a riprendersi dalla crisi mondiale del 2008, e questo sta portando molte persone a chiedere dei prestiti anche solo per poter fare la spesa, pagare le bollette, l’affitto o il mutuo. A loro, però, si affiancano anche migliaia di ‘incauti’, che chiedono prestiti per fare vacanza o concedersi sfizi. Da anni noi cerchiamo di far arrivare alle istituzioni il messaggio che sia necessaria una maggiore e migliore cultura finanziaria tra i cittadini, e una più mirata informazione sugli strumenti introdotti Nuovo Codice della Crisi in tema di sovraindebitamento”.

“Moltissime persone, nonostante le migliori intenzioni, finiscono per contrarre debiti che poi non riescono ad onorare”, aggiunge Jimmy Greselin, presidente di Liberi dal Debito: “In molti hanno dovuto sostenere spese mediche per questioni legate all’emergenza sanitaria, o magari per pagare l’università dei figli, o perché hanno tentato di avviare una nuova attività dopo aver perso il lavoro. Finiscono in un tunnel che sembra non aver via di uscita, anche perché, senza più un soldo sul conto, è difficile chiedere aiuto a professionisti competenti, per questo abbiamo deciso di istituire un fondo in loro supporto”.