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RISPETTO PER IL MORIRE: UNA RICERCA EUROPEA PRESENTATA AGLI INNOCENTI DI FIRENZE

In Italia 36 medici su cento pensano che sarebbe ammissibile, qualora la legislazione lo permettesse, utilizzare farmaci per accorciare la vita della persona malata e alla fine della vita. Una percentuale che corrisponde a quella che si registra, ad esempio, in Svezia (35%) ma nettamente diversa da quelle di Olanda e Belgio (77% e 76%). Il 76% dei medici italiani, invece, ritiene che la diffusione delle cure palliative costituisca una alternativa a decisioni di fine vita come l’eutanasia e il suicidio assistito.

Sono questi alcuni dei risultati dello studio Eureld, finanziato dalla Comunità europea, che ha coinvolto 20.000 medici tra Europa ed Australia, di cui 1528 italiani e molti dei quali operanti nell’area di Firenze e di Prato. Lo studio verrà illustrato e discusso nel corso dell’incontro “Rispetto per il morire. Esperienze, ricerca e valutazione bioetica nelle decisioni di fine vita e dignità del morire” che si tiene sabato 15 maggio dalle ore 9.30 all’Istituto degli Innocenti di Firenze, Sala Brunelleschi, per iniziativa della Commissione regionale di bioetica. La partecipazione italiana allo studio è coordinata dall’Unità operativa di epidemiologia clinica del CSPO di Firenze.

All’incontro parteciperà tra l’altro il professor Gerrit van der Wal, del Vrije Universiteit Medical Center di Amsterdam, che parlerà dell’esperienza olandese a partire dall’approvazione della legge sull’eutanasia. Il vice presidente della Regione Angelo Passaleva coordinerà la tavola rotonda prevista per le ore 14.30 e l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi concluderà i lavori.

L’assistenza alle persone che muoiono, i luoghi del morire, le decisioni che vengono assunte nella fase finale della vita, sono state in questi ultimi anni al centro del lavoro della Commissione Regionale di Bioetica. Un sottogruppo di lavoro ha approfondito in collaborazione con esperti e operatori del settore dell’assistenza e delle cure palliative queste tematiche. Nel 2003 la Carta di Pontignano ha definito gli scopi e gli obbiettivi di questa attività: far crescere l’attenzione e la conoscenza di come si muore nella nostra realtà regionale e esplicitare la possibilità di azioni concrete. Alla base di queste iniziative è la diffusione nella regione Toscana dei servizi pubblici di cure palliative ad integrazione delle attività di assistenza domiciliare integrata che è gestita dai medici di Medicina Generale e della attività condotta da molte associazioni di volontariato. (cs-sc)