Italia

SERVIZIO CIVILE: MANIFESTAZIONE NAZIONALE, «PIÙ FONDI PER IL PROSSIMO ANNO E CORPI CIVILI DI PACE IN EUROPA»

Un appello per la difesa del servizio civile in Italia e per l’attuazione in Europa dei corpi civili di pace, come previsto dal Trattato costituzionale europeo: è stato lanciato durante la manifestazione nazionale a favore del servizio civile che si è svolta oggi a Roma, a Palazzo Altemps. I rappresentanti del terzo settore, degli enti del servizio civile e centinaia di giovani volontari hanno chiesto al governo l’assegnazione, nella prossima finanziaria, delle somme necessarie per mantenere in vita il servizio civile. L’ultima finanziaria aveva infatti stanziato 120 milioni di euro e con il residuo di gestione degli anni precedenti (150 milioni di euro), circa 38.000 volontarie hanno quest’anno la possibilità di svolgere il servizio civile. “Ma ora che il residuo di gestione si è esaurito mentre aumentano le richieste da parte dei giovani– ha spiegato Edo Patriarca, portavoce del Forum del terzo settore – è necessario che la prossima finanziaria assegni almeno 240 milioni di euro per permetterne lo svolgimento, anche perché nel 2005, con l’abolizione della leva obbligatoria, potranno essere ammessi al servizio civile anche i ragazzi”.

Sergio Marelli, direttore di Volontari nel mondo-Focsiv, ha invitato poi a “fare pressing sui parlamentari italiani neo eletti al Parlamento europeo per l’attuazione dei corpi civili di pace, istituzione prevista dal Trattato costituzionale al fine di promuovere nei giovani la cultura alla cittadinanza attiva e garantire un futuro sicuro e pacifico all’Europa”.

“Nelle ultime settimane – ha proseguito Marelli – ci siamo sentiti in dovere di difendere una categoria, quella dei giovani impegnati nel volontariato, nell’associazionismo e nel servizio civile da numerosi tentativi di scippi dei loro diritti. Giovani che vogliono farsi carico dei problemi del paese, rischiano di rimanere a casa. Le Ong italiane che operano prevalentemente nel servizio civile estero nei paesi dei Sud del mondo, sono in credito con lo Stato italiano di 400 mila euro. Ad oggi è di fatto l’associazionismo che sta finanziando il governo italiano e non viceversa, e questo è inammissibile”.

Marelli ha ricordato che “se si diminuissero le spese per gli armamenti, che in Italia incidono 10 volte di piu’ sul Pil, (l’italia spende l’1,5 % del Pil per gli armamenti e solo lo 0,16% per gli aiuti umanitari) rispetto alle risorse per la cooperazione internazionale, e si smettesse di minacciare tagli ai finanziamenti per il terzo settore, gli operatori dell’associazionismo, i volontari e i giovani del servizio civile potrebbero continuare a guardare con fiducia alle Istituzioni di questo Paese”.Sir