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SETTIMANA SOCIALE: MONS. MIGLIO, DECLINARE IL BENE COMUNE IN TEMI CONCRETI

La scelta dei temi dell’agenda “non è casuale o legata a fatti contingenti”, ma frutto di un cammino “cominciato due anni fa”. Lo ha ricordato questa mattina a Roma mons. Arrigo Miglio, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, presentando il “documento preparatorio” della prossima Settimana Sociale (testo integrale), che avrà a tema “un’agenda di speranza per il futuro del Paese”. “Questo tema – ha spiegato mons. Miglio – ha radici nella scorsa Settimana Sociale, che fu dedicata al bene comune”. “L’interesse suscitato in quella circostanza – ha aggiunto – ci ha fatto sentire l’esigenza di non abbandonare la riflessione, né fermarsi a principi generali”. Da qui la scelta di “declinare il bene comune in alcuni temi concreti e proposte specifiche” maturate nel corso di “incontri con diocesi, aggregazioni ecclesiali, realtà del mondo sociale ed economico”. Tra i punti messi in evidenza, il federalismo, accompagnato dalla raccomandazione che “il Paese continui ad essere solidale”. E, a proposito dell’Unità d’Italia, “guardiamo ai 150 anni dello Stato unitario”, ha sottolineato il vescovo, avendo presenti “le forze su cui il Paese può contare” in una “prospettiva di crescita”. “Abbiamo scoperto che c’è un Paese che sta in piedi, fatto di bravissimi imprenditori, un mondo della solidarietà attivissimo, famiglie che stanno costruendo nuovi percorsi di welfare”. È uno dei primi frutti del cammino verso la prossima Settimana Sociale secondo il segretario del Comitato scientifico e organizzatore, Edoardo Patriarca. Presentando il “documento preparatorio”, questa mattina a Roma, Patriarca ha raccontato come, “nella scelta di costruire un percorso il più possibile partecipato”, il Comitato si sia messo in ascolto “dei territori: nelle numerose iniziative sono stati coinvolti imprenditori, amministratori locali, rappresentanti del terzo settore…”. E la sorpresa è stata proprio l’emergere di un “tessuto vivo”, dato ad esempio da “imprenditori che investono i propri patrimoni in nuove imprese, nonostante la crisi”, “famiglie che gestiscono scuole o asili, oppure fanno cooperative d’acquisto”, un volontariato che “sta agendo come grande ammortizzatore sociale”. Da qui l’invito a “sostenere queste risorse del Paese”, spesso sconosciute ma che “andrebbero messe in vetrina”. D’altra parte, ha aggiunto il vicepresidente del Comitato, Luca Diotallevi, il documento rappresenta “un grande sforzo di condensazione” che vuole aver presente “l’immediato futuro e i soggetti” che abitano il nostro Paese, tutti accomunati dalla necessità che “il Paese riprenda a crescere”.Sir