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STRAGE STAZIONE BOLOGNA: GIOVEDÌ 2 AGOSTO 27° ANNIVERSARIO DI “UNO SHOCK TREMENDO”

Ricorrerà giovedì prossimo, 2 agosto, il 27° anniversario della strage alla stazione di Bologna, nella quale morirono 85 persone e 200 rimasero ferite. Tra gli appuntamenti per ricordare la tragedia, alle 11.30 il vescovo ausiliare, mons. Ernesto Vecchi, celebrerà una Messa in memoria delle vittime nella cappella della stazione. “Fu una tragedia assolutamente incomprensibile, uno shock tremendo”, ricorda al Sir Paolo Pombeni, politologo e docente all’Università di Bologna, secondo il quale la strage alla stazione non si può accomunare alle azioni terroristiche che insanguinarono l’Italia in quegli anni. “Chi abbia manovrato i fili è ancora oggi un mistero: non mi sembra che le stragi possano essere facilmente imputabili a un terrorismo, di destra o di sinistra, come pure a servizi segreti deviati”. Quello che è certo, precisa Pombeni, è che “si puntava a creare una situazione di terrore diffuso e di insicurezza, per portare disordine nel Paese. Ma, quasi incredibilmente, questo non avvenne, anzi tutta l’Italia diede prova di grande compostezza”. “Quella alla stazione di Bologna fu l’ultima bomba di una strategia della tensione avviata con la strage di piazza Fontana”, ricorda Umberto Mazzone, anch’egli docente all’ateneo bolognese, che nel 1980 apprese la notizia dell’attentato mentre si trovava all’estero per motivi di studio. “Mi colpì – osserva Mazzone – il fatto che in Germania, dove mi trovavo, i media fin dal primo momento parlarono di bomba, mentre in Italia c’era più esitazione a riconoscere la matrice dolosa dietro all’accaduto, e in un primo momento vennero avanzate dai giornali altre ipotesi, come quella dello scoppio di una caldaia”. Ancora oggi la vicenda ha punti oscuri, ma “chiunque ci fosse dietro – precisa Mazzone –, ciò che è certo è che riteneva l’Italia un anello debole, sul quale azioni eclatanti potevano modificare l’azione politica esistente”. “Ancora oggi – conclude Pombeni – è angosciante il fatto che le responsabilità non siano state attribuite con chiarezza, e il fatto che non si riesca a dare un volto ai mandanti della strage alla stazione è un problema vivo, che genera inquietudine”. (Sir)