Italia

Stagioni impazzite la Protezione civile riunisce gli esperti

Nessun allarme, per ora. Ma se non piove, tanto e molto presto, allora sì che l’inverno pazzo farà danni seri. In Toscana, ad esempio, secondo l’Arsia (l’Azienda regionale per il settore agricolo fortestale), sono a rischio il grano, che è già alto nei campi, e gli alberi da frutto. Ma i danni più gravi potrebbe averli il settore forestale per il proliferare di molti insetti fitofagi. Fin da subito, comunque, dovremmo abituarci a «situazioni estreme» e repentini cambiamenti del clima con il passaggio dalla siccità a temporali violenti, un «regalo» dell’effetto serra – e dunque del comportamento dell’uomo – e di El Ninho che soffia sull’Europa. I massimi esperti italiani di meteorologia riuniti lunedì scorso a Roma nella sede del Dipartimento della Protezione Civile per costituire il gruppo di lavoro che dovrà studiare come mettere una pezza alle anomalie climatiche, si sono detti questo. «Non vogliamo suscitare nessun allarme, il nostro scopo è esclusivamente preventivo e consultivo – ha dichiarato Guido Bertolaso –. Dobbiamo però lavorare per mettere in campo tutte le attività necessarie a non dover fronteggiare le eventuali situazioni di emergenza senza essere preparati». Di fatto dunque, nella riunione (attorno al tavolo c’erano il capo del servizio previsione e prevenzione del Dipartimento Bernardo De Bernardinis e quello del servizio meteo dell’Aeronautica Massimo Capaldo, il direttore dell’Isac-Cnr Franco Prodi, il climatologo del Cnr di Firenze Giampiero Maracchi e Stefano Tibaldi, dell’Arpa dell’Emilia Romagna) non sono state prese decisioni «operative» ma si è puntata l’attenzione su come intervenire se la situazione dovesse rimanere tale. «Si deve agire localmente ma pensare globalmente – ha spiegato Franco Prodi – si tratta di un fenomeno epocale e planetario che richiede tutti gli sforzi possibili». Anche se c’è chi, come il direttore dell’Osservatorio astronomico di San Pietroburgo, Jabibuló Abdusamátov , pensa che il surriscaldamento della Terra sia dovuto non all’uomo ma al sole.

Ma quello che ci aspetta è un futuro «torrido», come si leggi su molti giornali? È vero che «il Pianeta si scalda», ha spiegato in un’intervista a Radio Vaticana il climatologo fiorentino Giampiero Maracchi. «Ma le conseguenze possono essere anche molto diverse: lo scioglimento dei ghiacci può provocare una diminuzione di salinità dell’Oceano Atlantico e questo può modificare la velocità della Corrente del Golfo ed anche il punto in cui questa corrente va in profondità. Il braccio freddo della corrente lambisce in profondità la costa degli Stati Uniti e questo comporta notoriamente che una città alla stessa latitudine di Londra, durante i mesi invernali, ha una temperatura che è di 5-6 ed anche 7 gradi più bassa». «Nella percezione comune – prosegue Maracchi – viene fatta una sorta di equazione: il Pianeta si riscalda, farà caldo dappertutto. Questo, invece, non è vero». Anzi, può succedere «esattamente il contrario». E se quest’anno in Italia non nevica e tutti dicono che «non nevicherà più», ci si dimentica che nel 2006 c’è stata tantissima neve. «La macchina del clima sostanzialmente impazzisce – spiega ancora il climatologo fiorentino – e quindi abbiamo fenomeni estremi da un anno all’altro». Maracchi mette in guardia perciò dai facili allarmismi dei media che farebbero meglio ad «indicare cosa si può fare»: abbassando la temperatura nei nostri appartamenti, ad esempio, «si avrebbe un risparmio energetico in termini di emissioni conseguenti che è più o meno pari al 30-40 per cento degli obblighi che ci derivano dalle indicazioni dell’Ue». Altri comportamenti da evitare lo «spostarci in lunghi tragitti con le automobili» o di acquistare prodotti che percorrono migliaia di chilometri.

A rischio nei prossimi mesi le riserve idriche e il patrimonio verde, a causa degli incendi. Ma anche buona parte dell’Italia dal punto di vista idrogeologico: se infatti piovesse eccessivamente su un terreno provato da mesi di siccità, frane e smottamenti interesserebbero il paese da nord a sud. La buona notizia, però, è che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la pioggia. E febbraio, a differenza degli ultimi tre mesi, dovrebbe essere nella norma.C.T.

Smog, città toscane fuorilegge