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TESTAMENTO BIOLOGICO; SCIENZA E VITA: PRETESTUOSO INVOCARE CONVENZIONE DI OVIEDO

“Il richiamo alla Convenzione di Oviedo per legittimare una legge sul testamento biologico non è adeguato per ragioni di merito e di metodo”. Lo afferma l’Associazione Scienza e vita in una nota, in cui richiama “il fatto che la Convenzione stessa – pur dando particolare rilievo nell’art. 9 ai desideri precedentemente espressi dal paziente e sottolineando che essi saranno tenuti in considerazione – non fa riferimento né a volontà del paziente, né a doveri del medico”. Per di più, aggiunge Scienza e vita, al “paragrafo 62 del Rapporto esplicativo si ribadisce che tenere presenti i desideri del paziente non significa che essi debbano essere necessariamente eseguiti, perché – ad esempio – potrebbero non aver tenuto conto dei progressi scientifici e delle nuove terapie disponibili. Su questi presupposti, dunque, come già evidenziato anche dal Comitato Nazionale per la bioetica, non si può assolutamente pretendere che tali desideri siano vincolanti per il medico”.

“La Convenzione di Oviedo – si legge ancora nella nota di Scienza e vita – non indica né in quale modo tali desideri debbano essere recepiti, né che questo debba essere oggetto di una legge: appare, dunque, alquanto pretestuoso invocarla per giustificare una norma le cui criticità sono molteplici ed evidenti, tra cui le implicazioni eutanasiche presenti in quasi tutti i progetti di legge in discussione al Senato”. È per questo motivo che l’Associazione Scienza e vita chiede che “continui il dibattito sul tema e che si stia attenti a non autorizzare in modo surrettizio pratiche non rispettose per la vita e la dignità umane”.Sir