Italia

Xylella: Coldiretti, migliaia di agricoltori in piazza a Lecce con i trattori

Lo segnala la Coldiretti che indica anche alcuni degli slogan su striscioni e cartelli: «Fermiamo la Xylella, è #disastrocolposo», «Burocrazia fa più danni della Xylella», «Più scienza e meno stregoni». I manifestanti distribuiscono volantini a firma Coldiretti e Unaprol «Coraggio Salento» per denunciare i ritardi e chiedere interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di «annunci, promesse, rimpalli di responsabilità della burocrazia e decreti senza impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre gli agricoltori non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre». Il corteo è partito dal Foro Boario di Lecce e si snoda lungo la città per giungere in piazza Sant’Oronzo con una montagna di legna degli ulivi contagiati da scaricare davanti ai palazzi delle istituzioni.

Nel dossier «Coraggio Salento» elaborato con Unaprol Coldiretti denuncia: «È avanzato inesorabilmente verso nord a una velocità di più di 2 chilometri al mese il contagio della Xyella che già provocato con 21 milioni di piante infette, una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità». «Se non verrà fermata l’epidemia nei prossimi cinque anni – denuncia la Coldiretti – rischia di essere infettato l’intero mezzogiorno d’Italia dalla Basilicata alla Calabria, dalla Campania al Molise».

Dall’autunno 2013, data della prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo a Gallipoli – sottolinea Coldiretti – la malattia si estende senza che sia stata applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione. Il conto dei danni causati dalla Xyella è salito secondo la Coldiretti a 1,2 miliardi di euro, per colpa di «errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio».