Lettere in redazione

La politica è la forma più alta di carità

Caro Direttore,il Santo Padre, nel suo discorso a Cagliari in occasione della visita in Sardegna si è rivolto ai politici raccomandando «competenza e rigore morale» e auspicando una nuova generazione di politici. Ma che cosa è la politica e, quindi, come deve comportarsi una persona che vuole fare politica, tanto più se si dice cristiana? Ci può aiutare a capire le cose, il pensiero di un attendibile e autentico cristiano: il professore Giuseppe Lazzati. Egli scriveva già molto tempo fa in un volumetto intitolato «La Carità» (ed. AVE): «Per un cristiano che abbia capito fino in fondo cosa significa essere tale, l’impegno che chiamo – con un’accezione molto lata – politico, è l’espressione più profonda della Carità. Perché è certo un segno di amore dare il pane a chi non l’ha, se mi capita di incontrarlo, ma è ancora più profondo l’impegno di organizzare le cose in modo che il fratello non manchi del pane, della casa, del vestito, del lavoro». Richiamo l’attenzione su questo aspetto della  carità che si esprime nell’impegno politico come ad una forma singolare, precipua, di carità perché noto che questo impegno non è, generalmente, molto sentito dai cristiani.A mio avviso ciò è dovuto a due ragioni : perché nella Chiesa, non è ancora matura abbastanza la coscienza del compito dei laici; poi perché molti cristiani vedono la politica come un attività poco pulita.

Quanto alla prima ragione, il compito primo dei laici, quello che Dio ha affidato al suo popolo, è l’impegno politico. Non c’è bisogno che questo impegno la Chiesa lo affidi ai laici. L’ha già affidato Dio. La Chiesa non deve fare altro che dare ai laici la possibilità di viverlo come Dio vuole.

Quanto al considerare la politica un’attività non pulita, questo si verifica perché la politica è condotta all’insegna del peccato, invece che all’insegna della libertà dei figli di Dio.

Se la politica fosse condotta da cristiani nel senso vero del termine, la politica sarebbe una cosa purissima, un servizio di carità reso all’umanità. Se invece si conduce la politica all’insegna dell’avarizia, dell’orgoglio – di persone, di partiti, di gruppi nei partiti, di paesi – allora non può che essere sporca.

Alberto Eusepiindirizzo email

Dare un volto nuovo alla politica significa soprattutto animarla di quello spirito di cui già tanti anni fa parlava Giuseppe Lazzati e far così emergere quella «nuova generazione di politici» auspicata dal Papa nel discorso tenuto a Cagliari, superando però quel qualunquismo per cui tutto va male e tutti i politici sono corrotti, anche perché non è vero e non mancano neppure oggi uomini e donne che concepiscono e vivono il loro impegno politico come servizio al bene comune. Ognuno di noi, caro Eusepi, può contribuire a ciò con l’«arma» che ha a disposizione, pacifica e efficace, cioè il voto, esercitato con discernimento e con la necessaria informazione.

Il 6-7 giugno prossimi saremo chiamati ad un’importante tornata elettorale: si tratta di eleggere i deputati italiani al Parlamento europeo e noi sappiamo che le decisioni che vi si prendono coinvolgono i singoli stati sia per quel che riguarda l’economia che l’etica con conseguenze per la legislazione di un Paese. Ma si tratta anche di eleggere – e questo compito non è certo meno importante – chi amministrerà comuni e province anche della nostra Regione.

È questa una realtà, per così dire, più a noi vicina e che finisce per determinare in larga misura la nostra vita di tutti i giorni, date anche le competenze che sono state attribuite soprattutto ai Comuni.

Sarà bene quindi prender visione dei progetti e dei programmi dei vari schieramenti con un’attenzione particolare ai candidati che vengono proposti, in ordine alla loro competenza, serietà, capacità e moralità. Per i cattolici, inoltre, credo sia importante un interesse preferenziale, pur senza obblighi precostituiti, per quei candidati che, per il loro riferimento all’ispirazione cristiana e alla dottrina sociale della Chiesa, danno maggiori garanzie di rappresentarli e che oggi sono presenti in tutti o quasi gli schieramenti politici.

È infatti, a mio parere importante, privilegiare nella scelta le persone anche al di là dello schieramento che, soprattutto a livello locale, non può essere del tutto vincolante.

Alberto Migone