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CRISTIANI DISCRIMINATI IN EUROPA: MONS. MAMBERTI, RAFFORZARE LIBERTÀ RELIGIOSA

“Per prevenire i crimini di odio” contro i cristiani “è essenziale promuovere e rafforzare la libertà religiosa, il cui concetto deve essere ben chiaro fin dall’inizio”. Ne è convinto mons. Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati, intervenuto ieri pomeriggio a Roma al summit di alto livello “Prevenire e rispondere alle aggressioni e ai crimini di odio contro i cristiani” promosso dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). “Si potrebbe sostenere, e giustamente – ha riconosciuto mons. Mamberti -, che la maggior parte dei crimini d’odio contro i cristiani nel mondo si verifica al di fuori dell’area Osce. Vi sono, tuttavia, segnali di pericolo anche all’interno di questa zona” e “il rapporto annuale dell’Odhir (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Osce) fornisce prove inconfutabili della crescente intolleranza contro i cristiani”. Secondo il documento, nel 2011 in almeno 12 Paesi dell’area Osce si sono verificati episodi di violenza contro i cristiani: aggressioni e/o discriminazioni, atti di vandalismo, profanazioni di chiese e cimiteri. La situazione è più critica in Kosovo e Albania, ma si registrano episodi di intolleranza anche in Austria, Belgio, Francia e Spagna.Per questo, sottolinea mons. Mamberti, la Santa Sede “accoglie con favore” la risoluzione dell’Assemblea parlamentare dell’Osce adottata lo scorso luglio a Belgrado come “passo importante verso l’inizio di un dibattito pubblico sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani”. Nel ribadire l’importanza, per la prevenzione di questi crimini, di promuovere e rafforzare anche in Europa la libertà religiosa, il diplomatico vaticano spiega che quest’ultima “non si può ridurre alla sola libertà di culto” ma, “con il dovuto rispetto per i diritti di tutti, la libertà religiosa comprende, tra gli altri, il diritto di predicare, educare, convertire, contribuire al dibattito politico e partecipare pienamente alle attività pubbliche”. La religione, spiega, “è più che un’opinione privata” e ha sempre “un impatto sulla società e i suoi principi morali”. Per mons. Mamberti, nell’area Osce godiamo di “ampio consenso sull’importanza della libertà religiosa. Per questo è importante continuare il dibattito” su questa libertà, “sul suo legame fondamentale con l’idea di verità, e sulla differenza tra libertà religiosa e relativismo che si limita a tollerare la religione pur considerandola con un certo grado di ostilità”. (Sir)