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ISRAELE, NUOVO ATTENTATO SUICIDA A POCHE ORE DAL VIA LIBERA PALESTINESE AL GOVERNO DI ABU MAZEN

Quattro morti e una quarantina di feriti è il tragico bilancio di un attentato suicida che ha scosso Tel Aviv nella notte fra martedì e mercoledì. All’una di notte ora locale, un kamikaze si è fatto saltare in aria all’entrata di un caffè all’aperto sul lungomare, dove si trovavano oltre 100 persone, dopo che gli uomini della sicurezza lo avevano bloccato all’ingresso insospettiti dal suo abbigliamento troppo pesante per la stagione. L’attentato avvenuto non lontano dall’ambasciata statunitense – che non ha subito danni – è stato immediatamante rivendicato dalle «Brigate dei Martiri di Al-Aqsa» e dalle «Brigate al Qassam».

Il sanguinoso attentato è arrivato a poche ore dall’approvazione, con cinquantuno voti favorevoli, 18 contrari e 3 astenuti, del nuovo governo palestinese, guidato da Abu Mazen (conosciuto anche come Mahmoud Abbas). Con l’investitura da parte del Consiglio legislativo palestinese, avvenuta a Ramallah, in Cisgiordania, si era chiusa una giornata politica assai intensa che potrebbe aprire una nuova fase nel processo di pace per porre fine al conflitto israelo-palestinese.

Alla votazione hanno partecipato 72 dei 75 parlamentari presenti nella città cisgiordana su un totale di 88 deputati eletti nel 1996. I ‘no’ al nuovo esecutivo sono arrivati da comunisti, indipendenti e anche da alcuni esponenti di Al Fatah, il partito di maggioranza di cui fanno parte sia il premier che il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat.

“Il nuovo governo – aveva dichiarato in mattinata Abu Mazen durante il suo discorso programmatico davanti al Parlamento – non consentirà di portare armi a nessuna altra organizzazione che non siano le forze di sicurezza’” dell’Anp, aggiungendo che è necessario mettere fine “al caos armato”. Il premier ha anche dichiarato che non tollererà più incitazioni alla violenza da parte delle diverse organizzazioni palestinesi. Nella stessa sede Arafat aveva chiesto al neo-primo ministro di rilanciare i negoziati tra le fazioni palestinesi e di fare “ogni sforzo per arrivare all’unità”.

L’approvazione del nuovo governo ha avuto immediate e positive ripercussioni sul piano internazionale, a partire dal governo israeliano. Il ministro degli esteri di Israele Silvan Shalom ha sottolineato in una nota che le frasi di Abu Mazen nel discorso al Parlamento sull’importanza di affrontare il terrorismo e l’incitamento all’odio “rappresentano un buon inizio” avvertendo che il governo palestinese e il suo nuovo primo ministro “saranno giudicati dalle loro azioni”.

Favorevole anche il primo commento da Washington: il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer ha detto che il presidente George W. Bush “aspetta con entusiasmo di lavorare con l’autorità e il popolo palestinesi e con il governo e il popolo israeliani per portare avanti la causa della pace nel Medio Oriente”. Secondo fonti diplomatiche occidentali, a questo punto, la pubblicazione della cosiddetta ‘road map’, il documento destinato a riaprire le trattative di pace, potrebbe essere presto presentato da Onu, Unione Europea, Usa e Russia.