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Iran: dopo 8 anni Ahmadinejad cede potere. Moderato Rowhani è presidente

Il religioso moderato, Hassan Rowhani, è il nuovo presidente dell'Iran. Lo ha annunciato all'indomani delle presidenziali iraniane, il ministro dell'Interno di Tehran, Mohammad Mostafa Najjar, precisando che il candidato riformista ha vinto con 18,6 milioni di voti, pari al 50,68%.

Dopo otto anni alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad, il fronte dei conservatori cede così il testimone ai riformisti moderati, grazie alla convincete vittoria del moderato Rowhani già al primo turno di consultazioni elettorali, contrariemnte alle aspettative pre voto di un ballottaggio.

Dopo Rowhani, il più votato è stato il sindaco conservatore di Tehran, Mohammad Baqer Qalibaf che si è fermato ad appena 6,07 milioni di voti. Segue l’altro conservatore, Saeed Jalili, attuale negoziatore nucleare, che ha conquistato 3,17 milioni di voti.

Parallelamente agli esiti del voto il ministro Najjar ha riferito anche il dato dell’affluenza: 36,7 milioni di iraniani si sono recati alle urne pari al 72,7% degli oltre 50,5 aventi diritto.

A favorire la perfomance elettorale del religioso moderato di 64 anni, è stato l’endorsement in suo favore dell’ex presidente moderato, Mohammad Khatami, il quale ha anche spinto l’altro candidato moderato, l’ex vicepresidente Reza Aref, a ritirare la propria candidatura così da ricompattare il fronte riformista.

All’opposto, i conservatori hanno pagato l’eccessiva frammentazione. Il nuovo presidente può inoltre contare anche un solido passato di relazioni con il leader supremo del Paese, l’Ayatollah Khamenei avendolo servito come segretario per 16 anni, fino al 2005. Proprio in quell’anno fu eletto per la prima volta alla presidenza Ahmadinejad e ripartì il programma nucleare che, invece, l’attuale aspirante presidente, Rowhani, contribuì a sospendere nel 2003 in qualità di capo negoziatore iraniano nei tavoli internazionali. La distensione dei rapporti diplomatici con l’Occidente e conseguente allentamento delle dure sanzioni internazionali che gravano al momento su Tehran è uno dei punti principali del programma elettorale di Rowhani: il paese è economicamente in ginocchio con un’inflazione al 30% che ha portato la moneta locale, il rial, a svalutarsi di oltre il 70%.

A favorire la vittoria di Rowhani è stato anche l’appello contro l’astensionismo che ha invaso le piazze virtuali dei social network iraniani. Proprio su internet i sostenitori del fronte riformista si sono organizzati adottando come simbolo il colore porpora e una chiave “che aprirà le porte dei problemi iraniani”. La svolta politica iraniana segnata dalla vittoria di Rowhani è stata accolta con grande giubilo dagli iraniani che si sono riversati in strada a festeggiare la fine dell’era Ahmadinejad.