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Iraq, Pontificio Cons. dialogo Interreligioso: Urge presa di posizione chiara

“Una presa di posizione chiara e coraggiosa da parte dei responsabili religiosi, soprattutto musulmani”, con l’impegno a “esercitare la loro influenza presso i governanti per la cessazione dei crimini” contro le minoranze cristiane e yezidi in Iraq, “la punizione di chi commette” e “il ristabilimento di uno Stato di diritto su tutto il territorio, assicurando il ritorno degli sfollati”.

Lo chiede oggi il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in una nota pubblicata dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il dicastero vaticano elenca tutte le atrocità commesse contro le minoranze cristiane e di altri gruppi religiosi dai jihadisti dell’Isis: crocifissioni e impiccagioni in luoghi pubblici, massacri solo a causa dell’appartenenza religiosa, conversioni forzate, rapimento di ragazze e donne come “bottino di guerra”, imposizione della “pratica barbara” dell’infibulazione, distruzione di chiese e luoghi di culto, violenza generale che costringe le persone alla fuga. Serve “una condanna unanime di questi crimini senza nessuna ambiguità”, denunciando l’uso strumentale “della religione per giustificarli”: “Altrimenti quale credibilità possono avere le religioni, i loro fedeli e i loro capi?”, fa notare l’organismo pontificio. 

“Ricordando la necessità di un’etica nella gestione delle società umane, gli stessi capi religiosi – prosegue l’appello – non mancheranno di sottolineare che il sostegno, il finanziamento e l’armamento del terrorismo è moralmente condannabile”. “Nessuna causa può giustificare una tale barbarie e certamente non una religione – ribadisce il dicastero vaticano -. Si tratta di un’offesa di estrema gravità verso l’umanità e verso Dio”. “Non si può dimenticare – prosegue – che cristiani e musulmani hanno potuto vivere insieme – anche se con alti e bassi – durante i secoli, costruendo una cultura della convivialità e una civilizzazione di cui vanno fieri. È su questa base che, in questi ultimi anni, il dialogo tra cristiani e musulmani è continuato e si è approfondito”. Il Pontificio Consiglio conclude ringraziando tutti coloro che finora hanno alzato la loro voce per denunciare il terrorismo.