Mondo

Migranti: Commissione Ue, “obbligo legale e morale di salvare le vite in mare”

“Ridurre al massimo il tempo di permanenza delle persone a bordo delle imbarcazioni”

“Ancora una volta vorrei sottolineare che c’è un obbligo legale e morale di salvare le vite in mare. C’è un obbligo legale stabilito dalle norme internazionali per gli Stati membri di farlo, indipendentemente dalle condizioni che le hanno portate ad essere in pericolo in mare”. Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, durante il punto stampa quotidiano a Bruxelles, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni fatte nelle ultime ore dal Governo italiano sulle procedure per permettere gli sbarchi di migranti in modo selettivo. “Stiamo seguendo la situazione molto da vicino, attualmente ci sono quattro navi con 573 persone a bordo che hanno chiesto un luogo di sbarco sicuro e stanno aspettando le istruzioni dalle autorità nazionali. Tre navi sono già nelle acque italiane e accogliamo con favore il fatto che ieri sera, verso le 22, 500 migranti sono stati già sbarcati e che l’Italia abbia permesso lo sbarco di queste persone vulnerabili. Sul territorio c’è anche l’agenzia europea per la difesa delle frontiere Frontex per dare sostegno. La Commissione non è responsabile per il coordinamento di queste operazioni in mare e neanche nell’identificare il luogo per lo sbarco”, ha aggiunto.

“In linea con le norme internazionali ogni sforzo dovrebbe essere fatto per assicurare che sia ridotto al massimo il tempo di permanenza delle persone a bordo di queste imbarcazioni. Il trasferimento ad un posto sicuro dovrebbe prendere in considerazione le circostanze particolari del caso, ogni situazione è differente. Ma da parte nostra incoraggiamo tutte le autorità rilevanti a cooperare nel garantire un luogo sicuro per lo sbarco delle persone a bordo”, ha poi aggiunto una portavoce della Commissione europea, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni fatte nelle ultime ore dal Governo italiano sulle procedure per permettere gli sbarchi di migranti in modo selettivo. Riguardo ad eventuali procedure selettive per gli sbarchi “ricordo, ancora una volta, che esiste un dovere, che è di competenza degli Stati membri. Raccomandiamo a tutti gli Stati membri di salvare le vite e di rispettare i loro obblighi legali internazionali di assicurare che tutte le persone che sono in pericolo in mare siano soccorse”, ha concluso la portavoce.