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Naufragio in Egitto: Forti (Caritas), «sconforto e disorientamento. Servono vie legali e sicure»

«Abbiamo appreso di questa tragedia durante i lavori del Migramed. Una tragica coincidenza che conferma la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo nel Mediterraneo». Così Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, commenta al Sir il naufragio di un’imbarcazione con 600 migranti partita dall’Egitto, con decine di vittime finora accertate ma si teme che i morti siano molti di più.

In questi giorni Caritas italiana sta compiendo una visita studio tra Italia, Austria e Slovenia per parlare della situazione alle frontiere. «Il timore che ci siano tanti minori tra i dispersi (dall’Egitto ne partono moltissimi) – afferma Forti – aumenta il senso di sconforto e disorientamento verso una tragedia umana che sembra accadere senza trovare soluzioni di continuità». «Non ci stancheremo mai di dire – conclude – che i canali legali e sicuri d’ingresso, i corridoi umanitari e soprattutto una seria politica di aiuto all’Africa sono le uniche risposte che nei prossimi anni potranno evitare queste tragedie».