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Pax Christi international: riconoscere stato di Palestina e stop insediamenti

Riconoscere lo Stato di Palestina e vietare gli insediamenti israeliani nei Territori occupati: è quanto chiede Pax Christi international che dal 13 al 17 maggio ha celebrato a Betlemme il suo 70° anniversario.

Gli oltre 150 partecipanti, da 30 Paesi, si legge in un comunicato diffuso oggi, si dicono «profondamente preoccupati per le politiche israeliane che negano i diritti del popolo palestinese e precludono la possibilità della ‘soluzione di due stati’» e ribadiscono il loro appoggio alla lotta nonviolenta palestinese contro l‘occupazione e a quegli israeliani che lavorano per i diritti umani da garantire anche ai palestinesi. Dall’incontro di Betlemme arriva anche soddisfazione per il riconoscimento da parte della Santa Sede «della Palestina come Stato sovrano», definito «un importante riconoscimento del diritto dei palestinesi all’autodeterminazione».

Davanti al rifiuto del nuovo governo israeliano di trasformare il 22% del territorio della ex Palestina nel nuovo Stato palestinese, le Nazioni Unite, ribadisce Pax Christi international, «devono attuare la risoluzione 242, che prevede il ritiro di Israele dai territori occupati dal 1967». Pax Christi chiede anche «lo stop alla costruzione e all’ampliamento di nuovi insediamenti, condotto in violazione del diritto umanitario internazionale e il boicottaggio dei prodotti che da questi vengono». A Usa, Russia, Ue l’organismo cattolico chiede che si facciano garanti del rispetto del diritto internazionale. «Ora che la Palestina è un membro della Corte penale internazionale – scrive Pax Christi – i crimini di guerra possono essere giudicati». Il messaggio termina con un invito a compiere «pellegrinaggi in Terra Santa per entrare in contatto con la popolazione locale. Senza la speranza e la solidarietà né gli oppressi né l‘oppressore riusciranno a trovare una via d‘uscita alla violenza, alla guerra e alla cultura della morte».