Terremoto in Afghanistan, Unicef: "Devastante". La vicinanza del Papa
Arriva già a un migliaio il bilancio dei morti in Afghanistan per il terremoto. Papa Francesco esprime vicinanza e preghiera. L'allarme Unicef per le condizioni dei bambini. Da Emergency ambulanze sul posto.

“Questa mattina presto, un devastante terremoto ha colpito i distretti di Gayan, Barmala, Naka e Ziruk nella provincia di Paktika e il distretto di Spira nella provincia di Khost, in Afghanistan. Non conosciamo ancora la portata precisa della devastazione, ma crediamo che centinaia di persone siano rimaste uccise, comprese molte donne e bambini. Molti altri sono stati feriti e diverse case danneggiate o distrutte. Si prevede che questi numeri cresceranno con le segnalazioni che continuano ad arrivare”. È quanto dichiara Mohamed Ayoya, rappresentante Unicef in Afghanistan, sul terremoto che ha colpito le provincie di Paktika e Khost.
Terremoto Afghanistan (Foto Unicef)
“L’Unicef – aggiunge – esprime le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e l’augurio di una veloce guarigione ai feriti”. In una nota l’organizzazione internazionale riferisce “le autorità di fatto hanno richiesto il supporto di team dell’Unicef e di altre agenzie delle Nazioni Unite che stanno unendo gli sforzi per valutare la situazione e rispondere ai bisogni delle comunità colpite. L’Unicef ha impiegato diversi team mobili per la salute e la nutrizione per fornire primo soccorso a coloro che sono rimasti feriti. Sono in distribuzione aiuti di base comprese attrezzature per cucinare, aiuti per l’igiene come sapone, detergente, asciugamani, assorbenti e secchi per l’acqua, vestiti caldi, coperte, tende e teloni. “Siamo solidali con i bambini e le famiglie colpite in questo momento difficile”, conclude Ayoya.
Papa Francesco: vicinanza e preghiera
"Nelle scorse ore un terremoto ha provocato vittime e danni ingenti in Afghanistan”. Lo ha detto il Papa, al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana. “Esprimo la mia vicinanza ai feriti e a chi è stato colpito dal sisma, e prego in particolare per quanti hanno perso la vita e i loro familiari. Auspico che con l’aiuto di tutti si possano alleviare le sofferenze della cara popolazione afghana”.
Emergency, inviate sette ambulanze
A seguito del terremoto che ha colpito l’area sudest dell’Afghanistan la scorsa notte provocando centinaia di morti e feriti che aumentano ora dopo ora, Emergency si è subito attivata inviando sette ambulanze e staff nelle zone più vicine al terremoto per supportare i soccorsi in loco e trasportare i feriti nei suoi centri di primo soccorso adiacenti alla zona colpita, in particolare nei distretti di Ghazni e Andar nella provincia di Paktika dove il terremoto ha provocato il maggior numero di vittime. Secondo Stefano Sozza, Country Director di Emergency in Afghanistan, “il timore è che le vittime possano aumentare ancora, perché molte persone potrebbero essere rimaste bloccate sotto gli edifici crollati. Daremo nuovi aggiornamenti quanto prima, perché i numeri sono in crescendo”. La scossa di magnitudo 5.9, avvenuta attorno alle 23 (ora italiana), è stata avvertita nel raggio di 500 km dall’epicentro fino in Pakistan e in India e ha provocato feriti, morti e distruzione nei distretti di Barmal, Zirok, Nika e Giyan della provincia di Paktika. Ad ora si accertano più di 900 morti e oltre 600 feriti. “Siamo stati chiamati questa mattina per un vertice d’emergenza insieme alle altre organizzazioni umanitarie presenti nel territorio – prosegue Sozza. – Questa ennesima tragedia non fa che peggiorare ancora una volta la condizione di fragilità e difficoltà economica e sociale in cui da mesi versa l’Afghanistan. Ora si renderà ancor più necessario sbloccare e aumentare tutti gli aiuti umanitari necessari al Paese”. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici a Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico e un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nel 2021, gli ospedali di Emergency hanno ricoverato 4.982 persone.
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