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Vertice Ue-Africa: Juncker, ricollocamenti troppo lenti, così finiamo nel 2101

Il giudizio del presidente della Commissione europea sulle conclusioni del vertice informale tenutosi a La Valletta.

(Bruxelles) Un vertice «entro novembre» fra Ue e Turchia per l’emergenza profughi nel Paese euroasiatico; 3 miliardi di fondi per aiutare Ankara a gestire i campi profughi e le frontiere con la Siria. Inoltre, un nuovo punto della situazione (probabilmente durante il Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre) sulla ricollocazione di 160mila profughi presenti in Italia e Grecia negli altri Paesi dell’Unione, atteso che – come affermato ieri sera dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker a margine del summit informale dell’Unione a La Valletta – i collocamenti procedono troppo a rilento (finora sono stati ricollocati 130 rifugiati) e, «se procediamo di questo passo, finiremo nel 2101». Il vertice Ue si è svolto a seguire rispetto a quello fra Ue e Africa, che aveva deciso stanziamenti per 1,8 miliardi di euro e azioni concrete per lo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani con «lo scopo di frenare i flussi migratori verso l’Europa». Sui fondi per la Turchia, però, la discussione è in corso fra Bruxelles e le altre capitali. Anzitutto perché dal bilancio Ue proverrebbero 500 milioni, «gli altri 2,5 miliardi», ricorda Juncker, «li devono mettere gli Stati»; in secondo luogo restano forti perplessità in diversi Stati dell’Unione rispetto agli aiuti alla Turchia, considerata partner essenziale nell’emergenza profughi ma anche Stato non pienamente democratico, non affidabile sul fronte della stabilità della regione. Gli stanziamenti complessivi della Commissione per la questione profughi salgono complessivamente a 9 miliardi di euro nel periodo 2015-2016.