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Vincent Lambert: è morto stamattina. Dal 2 luglio erano state sospese cure e alimentazione

È morto Vincent Lambert, l'uomo tetraplegico da oltre 10 anni, simbolo in Francia della lotta per il fine vita. Ne ha dato notizia la sua famiglia questa mattina. Il cordoglio del Papa. Gambino (Scienza & vita): «In assenza di una sua volontà espressa non si dovevano interrompere alimentazione e idratazione».

Dopo l’ultima decisione del tribunale, i medici gli avevano sospeso cure e alimentazione dal 2 luglio della scorsa settimana. Anche la rete «Je soutiens Vincent» annuncia con un tweet la morte di Vincent, chiedendo preghiere per lui e la famiglia.

«Abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert. Preghiamo affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione». Così il direttore «ad interim» della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti: «Ricordiamo e ribadiamo quanto detto dal Santo Padre, intervenendo su questa dolorosa vicenda: Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre e non cedere alla cultura dello scarto».

Successivamente è stato pubblicato anche un tweet di papa Francesco. «Dio Padre accolga tra le sue braccia Vincent Lambert. Non costruiamo una civiltà che elimina le persone la cui vita riteniamo non sia più degna di essere vissuta: ogni vita ha valore, sempre».

«Mons. Paglia e tutta la @PontAcadLife pregano per la famiglia di #VincentLambert, per i medici, per tutte le persone coinvolte in questa vicenda. La morte di #VincentLambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanità». Lo scrive in un tweet la Pontificia Accademia per la vita.

«La vicenda di Vincent Lambert pone l’accento su un grande problema di fondo: i malati cosiddetti inguaribili talvolta vengono ritenuti non degni di essere curati, dove per cura andiamo al di là dell’aspetto terapeutico, comprendendo anche l’accudimento e il sostentamento con presidi vitali, che fanno parte della più appropriata solidarietà umana verso le persone più vulnerabili e più fragili». Lo sottolinea al Sir Alberto Gambino, giurista, presidente di Scienza & Vita e prorettore dell’Università europea di Roma, commentando la morte, stamattina di Vincent Lambert. «Questa confusione che si fa talvolta anche per motivi di efficienza economica del sistema sanitario – chiarisce Gambino – implica che quando si è inguaribili si verifica qual è una qualità della vita in termini di efficienza e se si ritiene che tale vita non sia pienamente efficiente si smette di curarla e di accudirla. Questo avviene in quei casi di interruzione di alimentazione idratazione, che sono presidi vitali». Nel caso specifico, «ciò è avvenuto – precisa il giurista – in assenza di una volontà espressa del paziente: Vincent Lambert non ha mai dichiarato espressamente di non continuare a somministrargli alimentazione e idratazione».

Per il presidente di Scienza & Vita, «in assenza di tale dichiaraziopne espressa, il principio di precauzione vuole che si vada verso la prosecuzione della vita, non verso la sua interruzione, altrimenti il ‘bene vita’ retrocede a una lettura di qualità e, se non è efficiente, a questo punto degrada».

Per Lambert, conclude Gambino, «non siamo davanti a un problema di autodeterminazione, quindi il tema è più profondo e riguarda proprio la lettura che si dà alle vite umane in stato di coscienza minimale: sono vite, hanno anche delle reazioni e relazioni, pur piccole, che meritano di essere accudite, come le altre vite, fino al decesso naturale e non devono subire invece un’accelerazione verso la morte su una valutazione tutta di qualità».