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Elezioni, qualche segnale per i due schieramenti

DI SIMONE PITOSSIAlla fine hanno vinto tutti. Centrodestra e centrosinistra, Ulivo e Casa delle libertà – in Toscana, ma sostanzialmente anche in Italia – si sono confermati, senza avanzare o retrocedere. I leader dei maggiori partiti politici all’indomani del voto amministrativo – e sottolineiamo amministrativo – hanno fatto a gara a rivendicare la vittoria per la loro coalizione. Ma, a guardare i dati, non c’è stato né lo «sfondamento» del centrodestra dopo un anno di governo, né il recupero dell’Ulivo. In questo turno di elezioni amministrative tutto è rimasto immutato o quasi rispetto al ’98. E non hanno fatto eccezione i ventitrè comuni toscani. Infatti l’unico spostamento che si è avuto è stato in un piccolo comune della Lunigiana, Mulazzo, dove il centrosinistra è subentrato per una manciata di voti al centrodestra.

Certo, non mancano i segnali da cogliere all’indomani del voto. In primo luogo, gli elettori hanno chiesto chiarezza e stabilità. Prendiamo i casi di Pistoia e Lucca. La prima ha visto l’avanzamento deciso del centrosinistra compatto – dalla Margherita a Rifondazione comunista – dimostrando che le coalizioni vincono e convincono quando sono unite. Ma, del resto, Pistoia dal dopoguerra ad oggi è sempre stata guidata da giunte «rosse».

Per quanto riguarda l’«isola bianca» di Lucca, si è avuta la netta affermazione del sindaco uscente appoggiato dalla Casa delle libertà. Nel ’98 si era reso necessario il ballottaggio, questa volta Fazzi ha sconfitto tutti al primo turno. Anche qui la stabilità è stata premiata.In secondo luogo gli elettori hanno punito le alchimie elettorali e le divisioni interne. Gli esempi non mancano. A Carrara il centrosinistra si è presentato frantumato per lo meno in tre liste, con altrettanti candidati a sindaco. Il risultato? Nel ’98 l’Ulivo aveva vinto al primo turno. Questa volta sarà necessario il ballottaggio per il quale il candidato del centrodestra parte in «pole position» anche se sfavorito dal pronostico. A Pistoia invece, gli elettori hanno punito la Casa delle libertà che si era divisa in due liste senza riuscire a trovare l’unità su un candidato.Infine, gli elettori hanno guardato con molta attenzione alla persona che dovrà gestire il comune per i prossimi cinque anni. Questo risulta evidente nei comuni oltre 15 mila abitanti dove è possibile esprimere il «voto disgiunto», ovvero votare per un candidato e, contemporeamente, per una lista dello schieramento concorrente. A Lucca il sindaco uscente Pietro Fazzi ha avuto maggiori consensi delle liste a lui collegate, mentre lo sfidante Lazzarini ne ha persi. Così anche a Pistoia dove il nuovo sindaco Berti ha avuto più voti dei partiti dell’Ulivo. A Carrara è stato invece il sindaco uscente Segnanini – non ricandidato dall’Ulivo – che ha avuto più voti della sua lista civica, mentre il candidato del centrosinistra Conti ha ricevuto meno consensi, a livello percentuale, dei partiti collegati. Insomma il voto disgiunto è stato usato dagli elettori e ha dato indicazioni sul gradimento dei candidati o delle alleanze.

Tutto finito? No. A Carrara e Camaiore nessun candidato ha superato la soglia del 50%. Gli elettori torneranno di nuovo a votare fra una settimana, il 9 e 10 giugno. Sarà così il ballottaggio a scrivere la parola fine su queste elezioni amministrative e a decidere chi tra centrodestra e centrosinistra governerà in queste due città per i prossimi cinque anni.

Il voto comune per comune