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Fase2, intelligenza e responsabilità dei cittadini devono supplire alla confusione della politica

Ditelo soprattutto ai familiari delle migliaia di morti, a chi ha sofferto e soffre ancora nei letti di rianimazione, in Italia come in tutti gli altri Paesi, da qualche giorno anche in quelli più poveri del pianeta. Ditelo ai medici e agli infermieri che abbiamo chiamato «eroi», ditelo ai tanti che bussano alle porte della Caritas per avere un aiuto perché hanno perso il lavoro e hanno bisogno di mangiare. Ditecelo forte perché davvero rischiamo di non capire più niente.

Il via libera generalizzato, ai più, è sembrato troppo veloce: dal tutto chiuso al tutto consentito è stato un attimo. Persino quelli che erano considerati i luoghi più a rischio, cinema, teatri e palestre, riapriranno tra pochi giorni. Tutto meno le scuole, quelle paritarie poi proprio dimenticate anche nel Dl rilancio. Ma si sa: da sempre chi governa meglio lo fa con un popolo poco istruito, per non dire ignorante.

Tanta confusione e tanti provvedimenti arrivati e scomparsi nel giro di una notte dalle stanze della politica, romana e regionale. Non è una novità: da qualche decennio i politici vivono di annunci, non di fatti, di belle parole o di offese sul web. A noi cittadini viene detto tutto e il contrario di tutto come nelle ultime settimane, quando già pensavamo di dover rinunciare persino alle vacanze. E noi cadiamo in queste trappole.

Questa, però, è davvero una trappola rischiosa e tutto ricade sulle nostre spalle. Allora usiamo noi la testa, cerchiamo di supplire con l’intelligenza a una politica ondivaga e mai chiara. Non dimentichiamo di proteggerci e di proteggere gli altri, con mascherine, disinfettanti, distanziamento sociale: la politica anche stavolta non ci aiuta.