Toscana

A Firenze raccolta fondi per alloggiare gli infermieri in arrivo in città

A Firenze la solidarietà si diffonde più veloce del virus. È questo il grido di battaglia lanciato da #SostieniUnInfermiere, iniziativa ideata da Fondazione Claudio Ciai, promossa e sostenuta da Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Siamosolidali e Feel Crowd, con il patrocinio del Comune di Firenze. La raccolta fondi ha lo scopo di fornire un aiuto economico ai 700 infermieri che arriveranno a Firenze da tutta Italia per far fronte all’emergenza Covid-19. Un gesto di riconoscenza verso gli enormi sacrifici degli infermieri, attraverso il quale è possibile agevolare il loro inserimento in città: sia attraverso una donazione tramite la pagina della campagna su GoFundMe.com (gofundme.com/f/sostieniuninfermiere), sia partecipando a una call-to-action “virale” sui propri canali social. Fondazione CR Firenze raddoppierà la somma raccolta, una volta raggiunto l’obiettivo di prefissato di 20 mila euro.

L’appello è giunto nei giorni scorsi dall’Ordine Interprovinciale delle Professioni Infermieristiche di Firenze e Pistoia, che ha stimato l’arrivo degli infermieri nel capoluogo toscano entro la fine di marzo. Si tratta di operatori sanitari che rientrano in Toscana dopo la chiamata d’emergenza di Estar, i quali non hanno un alloggio e si trovano in ulteriore difficoltà a causa della chiusura degli hotel. L’appello è stato poi rilanciato da numerosi soggetti fra cui il Comune di Firenze, impegnato per facilitare la ricerca di soluzioni abitative. La somma che sarà raccolta andrà ad assicurare a ciascun infermiere un contributo economico per supportare le spese di vitto e alloggio in questa fase di difficoltà.

Non solo si può donare sulla piattaforma ma anche fare qualcosa in più per far viaggiare questa iniziativa più velocemente del virus, diffondendo il messaggio tramite cinque “nomination” (taggando possibili persone o organizzazioni interessate) sui canali social e utilizzando l’hashtag #SostieniUnInfermiere. 

«La campagna sta andando molto bene» ha commentato soddisfatto Francesco Ciai, presidente della Fondazione Claudio Ciai. «Sono già stati raccolti più di 10 mila euro dopo soli tre giorni e il gioco delle nomination su Facebook ha contribuito a dare visibilità al progetto. Anche se la Fondazione dal 2014 si occupa di dare sostegno alle vittime di incidenti stradali o sul lavoro abbiamo visto la necessità di dare il nostro contributo alla città di Firenze a fronte dell’emergenza Covid-19. Abbiamo deciso, quindi, di contattare Siamosolidali e Feel Crowd, con cui avevamo già collaborato in altre campagne. Tramite i canali social e digital chiunque può prendere parte alla campagna anche da casa e sentirsi comunque in prima linea come questi coraggiosi infermieri in arrivo. Ci piaceva l’idea del crowdfunding – ha continuato Ciai – perché evidenziava come, nonostante la quarantena, tutti noi potevamo dare il nostro supporto agli infermieri che combattono il virus in prima linea.

«In questo momento storico Fondazione CR Firenze vuole dare un messaggio di vicinanza e riconoscenza a tutti gli infermieri che si trovano in prima persona a fronteggiare questa difficile situazione – dichiara il direttore generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori – Conosciamo bene lo strumento del crowdfunding e le sue potenzialità, per questo mettiamo a disposizione tutta l’esperienza della nostra rete di Siamosolidali per affrontare questa sfida. Ormai si può dire che siamo esperti, visto che siamo alla quindicesima raccolta crowdfunding gestita attraverso Siamosolidali. Campagne che hanno avuto sempre molto successo, riuscendo a raddoppiare le somme da raggiungere». Per SostieniUnInfermiere, la Cassa di Risparmio ha deciso di alzare da 10 mila a 20 mila “la quota di raddoppio”: «Un modo educato e sensibile per dare il benvenuto a medici e infermieri e ringraziarli per la loro abnegazione in questa battaglia». A proposito del sostegno alla sanità toscana, Gori ha affermato che questa raccolta si aggiunge alle tante altre iniziative che la Fondazione porta avanti per sconfiggere il virus, in primis lo stanziamento di 3,2 milioni di euro per un fondo di emergenza, ventilatori per la terapia intensiva e mascherine: «La Fondazione ha già acquistato mascherine monouso e FFP2, in arrivo in settimana dalla Cina, e 37 respiratori che saranno donati a Careggi e ad altri ospedali, decisi insieme alle autorità del Sistema sanitario regionale. Stiamo cercando di comprare anche altri dispositivi: molti operatori sanitari, soprattutto quelli del terzo settore, ci informano di non avere a disposizione tute, guanti e termometri. È nostra priorità proteggerli dal rischio di contagio e non farli sentire abbandonati». Per quanto riguarda le cifre, 1,5 milioni saranno donati alle associazioni del terzo settore, mentre gli altri 1,7 milioni verranno spesi in acquisti di dispositivi e attrezzature da donare poi al Sistema sanitario e al mondo delle Misericordie. «Da un lato, agiamo come centrale di acquisto, fornendo direttamente la strumentazione necessaria, dall’altro finanziamo chi sa come operare, ma da solo non ce la fa».

Giulia Contini, presidente di Feel Crowd – realtà nata per dare un sostegno alle realtà no profit che vogliono accogliere le nuove sfide offerte dal digitale e dai nuovi strumenti di raccolta fondi come il crowdfunding – non ha avuto esitazioni a raccogliere la sfida: «In questo momento di emergenza ci siamo sentiti di accogliere subito la richiesta di supporto che ci è arrivata da CR Firenze e Fondazione Claudio Ciai. Da questa situazione ci risolleveremo solo insieme e speriamo di poter essere d’aiuto a tante realtà territoriali, non solo adesso ma anche nella prossima fase di ripresa».

Dal canto suo, l’assessore a Welfare e sanità, Andrea Vannucci, ha dichiarato di aver accolto «con grande entusiasmo la notizia che Fondazione CR Firenze e Fondazione Ciai hanno lanciato la campagna di crowdfunding #SostieniUnInfermiere. Dare un aiuto concreto agli infermieri che, insieme ai medici, stanno facendo un grandissimo servizio per il nostro Paese e la nostra città al fianco delle persone malate è un’iniziativa meritevole del sostegno delle Istituzioni. La diffusione del contagio da Coronavirus si arresta solo restando in casa, da dove possiamo comunque renderci utili. Sostenere questa campagna è un modo per dare il proprio contributo per combattere il virus».

«Vogliamo rassicurare tutti i colleghi che stanno rientrando in Toscana richiamati da Estar: non li lasceremo soli. Comprendiamo le difficoltà e stiamo accogliendo tutte le loro istanze» ha affermato Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia. «Per trovare loro alloggi gratuiti abbiamo lanciato un appello, poi rilanciato da Comune di Firenze, i sindacati confederali e di categoria, che ringraziamo. L’assessore di Firenze, Cecilia Del Re, ha coinvolto Diocesi, Confindustria, Federalberghi e Assohotel che ci stanno dando una mano. Ringraziamo pure Anci Toscana, che ci sta supportando. Ribadiamo anche il nostro grazie di cuore ai tanti cittadini comuni, proprietari di B&B e case, che ci hanno chiamato. Alcuni addirittura hanno offerto un letto in casa propria: per motivi sanitari non lo possiamo accettare, ma ci ha profondamente commosso. E ora, grazie alla generosità della Fondazione CR Firenze e della Fondazione Claudio Ciai, è stata lanciata anche una raccolta fondi per sostenere le spese degli iscritti a Opi Fi-Pt».

Il successo ottenuto dalla campagna ha fatto passare in secondo piano il brutto spavento causato da un poco simpatico Pesce d’aprile guizzato in anticipo. Nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18, infatti, tutti i post di #SostieniUnInfermiere  risultavano contrassegnati come spam. Un problema che ha riguardato i post più virali in circolazione, la maggior parte sul tema Covid-19, e che ha coinvolto le varie campagne social di finanziamento legate all’emergenza Coronavirus, nonché articoli di illustri colossi dell’informazione come la Bbc.

«I supporter della nostra campagna si sono visti segnalare da Facebook i post che condividevano l’iniziativa, colpevoli secondo la piattaforma social di diffondere messaggi spam» ha spiegato Ciai. Verso mezzanotte, quindi, i promotori di #SostieniUnInfermiere hanno visto cancellati tutti post delle molte persone che avevano aderito. Un vero shock, perché “l’accusa di spam” aveva generato apprensione tra sostenitori e testimonial, che vedevano messa in dubbio da Facebook la legittimità dei loro sforzi. Fortunatamente, il problema non è durato a lungo ed è stato risolto nel giro di poche ore dallo staff del social network. Il malinteso, ha spiegato il vicepresidente di Facebook, Guy Rosen, è stato causato da un bug del sistema antispam indipendente dal controllo dei moderatori e, ovviamente, slegato dal contenuto dei post cancellati. «I post – ha concluso Rosen – saranno ripristinati».

Tutto è bene quel che finisce bene. D’altronde, quando si combatte un virus, che volete che sia un bug?