Toscana

AFGHANISTAN: MILITARE UCCISO, MONS. PELVI (OMI), «SMARRIMENTO INTERIORE»

Nella mattinata di oggi a circa 3 chilometri a ovest della Forward Operating Base “Lavaredo” nel distretto di Bakwa (Provincia di Farah) un militare italiano è deceduto a seguito dell’esplosione di un ordigno. Nell’esplosione è deceduto il primo caporal maggiore Roberto Marchini di Viterbo, appartenente all’ 8° Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago (VR), nato nel 1983. “La famiglia militare ha perso un altro suo figlio. Solo pochi giorni fa piangevamo la morte del caporal maggiore Gaetano Tuccillo, oggi siamo colpiti da quella del primo caporal maggiore Roberto Marchini” commenta al SIR l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Vincenzo Pelvi. “Il susseguirsi di questi eventi tragici provoca smarrimento interiore, tuttavia, davanti alla dedizione umanitaria dei nostri militari, la risposta non può essere quella della violenza. Abbiamo invece bisogno di guardare verso l’altro e invocare la protezione del Signore” dichiara il vescovo castrense, per il quale “l’impegno per la pace e la ricostruzione che i nostri soldati portano avanti con uno stile di accoglienza e solidale non può essere disatteso”.“I nostri ragazzi in Afghanistan – ricorda mons. Pelvi – vogliono essere una presenza amica, desiderosa di favorire uno scambio di doni. Il loro coraggio è fondato sulla roccia che è Gesù, e di un coraggio analogo ha bisogno ciascuno di noi, se vuole affrontare il cammino della vita; un coraggio non per colpire e uccidere, ma per accogliere e costruire la comprensione, il dialogo e la pace là dove troppo spesso regnano l’intolleranza, il disprezzo e l’odio. In questo momento vogliamo far sentire tutto il nostro sostegno, preghiera e vicinanza alla famiglia del nostro soldato e a tutti i militari in Afghanistan”. “La speranza – conclude – è che in questo tempo segnato dalla confusione, dal terrorismo, dalla guerra e dalla tragedia ancor più grande dell’insicurezza, Dio faccia ardere in noi la passione per la costruzione del bene comune, che é la ragione di vita della nostra famiglia militare”.Sir