Toscana

AFRICA: CUAMM, I NUMERI DI UN IMPEGNO PER OSPEDALI PIÙ ACCESSIBILI ED EQUI

Ben 452.367 visite ambulatoriali; 93.949 ricoveri; 21.324 parti e oltre 58 mila visite pre e post natali, 210.302 vaccinazioni in 16 ospedali dell’Africa sub-Sahariana: di ritorno dalle più recenti missioni in Etiopia, Sud Sudan e Uganda, i volontari di Medici con l’Africa Cuamm hanno illustrato stamattina a Padova, nel corso di una conferenza stampa della sede dell’associazione, i dati del Rapporto annuale 2007. Ben 92 gli operatori – dei quali 12 veneti e 4 padovani – impegnati sul campo in 7 Paesi, alimentando “56 progetti principali” e investendo “oltre 10 milioni di euro”, ha riferito don Dante Carraro, neodirettore di Medici con l’Africa Cuamm, che ha voluto sottolineare lo sforzo dell’associazione nell’attuare “politiche per rendere i suoi ospedali più accessibili ed equi”. “Quello espresso dai dati è l’impegno concreto e fattivo della nostra ong per rispondere ai bisogni dell’Africa – ha aggiunto don Carraro -. In uno scenario internazionale sempre più globalizzato, in cui tutto ha ritmi sempre più veloci, la condizione delle popolazioni africane diventa ancora più difficile, il divario tra Nord e Sud ancora più insostenibile. La crisi alimentare, l’aumento del costo del petrolio… tutto rende difficile la vita in questo continente. E le risposte dei grandi vertici internazionali non bastano o peggio, non arrivano”.“Possiamo dimostrare che nel 2007 gli ospedali in cui lavoriamo sono più equi, hanno mantenuto un buon livello di accessibilità e hanno più personale qualificato”: lo ha dichiarato Fabio Manenti, responsabile del Settore Progetti di Medici con l’Africa Cuamm. “Per capire il valore di questi dati dobbiamo conoscere il contesto – ha spiegato Roberto Gnesotto, esperto di qualità e accreditamento dei sistemi sanitari -. Medici con l’Africa Cuamm opera nel continente più povero del mondo, nei Paesi più poveri di questo continente, nelle zone più povere. Aree in cui una donna su 100 muore di parto (come succedeva in Veneto 100 anni fa) e una persona ogni 5 è malata di Aids”. Quindi le cifre sono importanti, ha ribadito Gnesotto, perché “solo misurando quanto fai, puoi capire quale impatto ha sulla salute e puoi davvero migliorare la condizione sanitaria di questi Paesi”. Intanto l’impegno prosegue da oltre mezzo secolo, ha ricordato don Dante Carraro, neodirettore di Cuamm: “In Sud Sudan, da cui sono appena tornato, i risultati si toccano con mano. A Yirol abbiamo appena riaperto un ospedale: a maggio sono state fatte 1.500 visite ambulatoriali, 280 ricoveri, 50 parti di cui 3 cesarei, 88 operazioni. E il trend è in crescita, nonostante la guerra civile abbia distrutto tutti i servizi e, nelle persone, il diritto di chiedere, di avere cure e assistenza”.Sir