Toscana

ATTENTATO IN AFGHANISTAN, LA CHIESA ITALIANA VICINA ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME

La Chiesa italiana esprime “dolore e vicinanza” alle famiglie dei due alpini, Manuel Fiorito e Luca Polsinelli, morti ieri in seguito all’attentato in cui sono stati anche feriti altri quattro militari a Kabul, in Afghanistan, nel contesto della missione di mantenimento della pace a cui l’Italia partecipa. “Questa barbara uccisione – si legge in un comunicato – sollecita tutti a ribadire l’impegno per affermare i valori della libertà e della democrazia, opponendosi alla piaga del terrorismo che ancora una volta ha seminato distruzione e morte. La comunità ecclesiale esprime solidarietà ai militari e ai civili del nostro Paese coinvolti in operazioni di pace, eleva fervida preghiera al Signore perché accolga nella vita eterna quanti hanno sacrificato la loro esistenza nell’adempimento di un così alto dovere, consoli tutti coloro che oggi piangono la scomparsa delle persone care, conforti i feriti, illumini i capi di governo a perseguire le strade più efficaci per un futuro di giustizia e di pace”.

“Non sono preoccupanti” le condizioni dei quattro alpini feriti ieri nell’attentato a Kabul. E’ quanto ribadiscono oggi al comando del contingente italiano, sottolineando che i feriti sono tuttora ricoverati nell’ospedale militare da campo tedesco. Nel pomeriggio, confermano da Italfor, i quattro partiranno per l’Italia: l’arrivo all’aeroporto di Ciampino è previsto per dopo la mezzanotte.

Il Sacrario dello Stato maggiore dell’Esercito, a Roma, è stato aperto questa mattina alle 9:30 per permettere ai cittadini di partecipare al cordoglio per la morte del tenente Manuel Fiorito e del maresciallo ordinario Luca Polsinelli, rimasti uccisi nell’attentato di ieri a Kabul contro un convoglio di militari italiani. All’interno della sede dello Stato Maggiore della Difesa in via XX Settembre è stato allestito un picchetto d’onore in uniforme storica del Reggimento della Brigata Granatieri di Roma. Nel sacrario le foto dei due militari uccisi e un mazzo di fiori. Il primo a rendere omaggio alle vittime il generale di corpo d’armata Rocco Panunzi dello Stato Maggiore della Difesa.