Toscana

Annuncio a sorpresa: subito causa beatificazione per Wojtyla

Il processo per la beatificazione e canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II comincerà subito, dispensando dal tempo di cinque anni normalmente previsti per l’avvio della causa stessa. Lo ha annunciato a sorpresa Benedetto XVI, parlando al clero romano che ha incontrato questa mattina (13 maggio) nella basilica di San Giovanni in Laterano. L’annuncio è stato fatto a braccio, visto che non era contenuto nel discorso diffuso dalla sala stampa vaticana. Prima di dare l’annuncio, ha suscitato un clima di viva attesa parlando, non senza qualche difficoltà nel trovare le parole giuste, di “un annuncio, di una notizia gioiosa, molto gioiosa”. Ha quindi letto il “rescritto” della Congregazione per le cause dei Santi in cui tra l’altro si legge che Benedetto XVI, “considerate le peculiari circostanze esposte, nell’udienza concessa al cardinale vicario generale (Camillo Ruini, ndr) il giorno 28 del mese di aprile di questo anno 2005, ha dispensato dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla), Sommo Pontefice, cosicché la causa di Beatificazione e Canonizzazione del medesimo Servo di Dio possa avere subito inizio. Nonostante qualsiasi cosa in contrario”.

L’annuncio è stato fatto in un giorno simbolico: il 13 maggio, infatti,la Chiesa celebra la memoria della Madonna di Fatima, momento liturgico caro a Wojtyla; ma il 13 maggio è anche il giorno in cui nel 1981 Giovanni Paolo II subì l’attentato in piazza San Pietro.

Appena data la notizia dell’immediato avvio della causa per Giovanni Paolo II tutto il clero presente si è alzato in piedi in forti applausi. Si sono visti in tivu volti commossi, qualche lacrima e grande gioia da parte di tutti i presenti.

Durante i funerali di Giovanni Paolo II, che erano stati celebrati in piazza San Pietro proprio da Ratzinger, in qualità di decano del Collegio cardinalizio, molti fedeli avevano mostrato cartelli con la richiesta «subito santo» per Wojtyla. Nei giorni successivi più di una personalità di rilievo della Chiesa aveva precisato che la questione sarebbe stata rimessa al nuovo pontefice, ma che comunque sarebbe stato impensabile una proclamazione di santità senza il regolare «processo» di canonizzazione. Tutt’al più, si diceva, potevano esserne affrettati i tempi (si richiedono cinque anni dalla morte) come già era successo recentemente per Madre Teresa di Calcutta.

Il “via libera” di Ratzinger non significa però ancora inizio della causa. Dovrà essere il cardinale vicario Camillo Ruini a istruire la fase diocesana. Le cause, infatti, cominciano nella diocesi della morte del beatificando. E non sarà cosa da poco perché si dovranno esaminare tutti gli scritti di papa Wojtyla e tra documenti e discorsi siamo a circa 100.000 pagine, alle quali vanno aggiunte le opere giovanili, gli articoli, i libri non “da papa”, lettere e scritti privati e quant’altro si potrà trovare. E’ vero che nei lunghi anni del pontificato gli scritti erano quasi tutti “ufficiali” ed avevano già una sorta di “controllo” teologico, cosa che capita solo ai pontefici. Si tratterà anche di sentire testimoni: a favore e contro la santità di Karol Wojtyla, perché l’indagine coinvolge l’intera vita e non solo gli anni del pontificato. E qui sarà importante ridurre al minimo essenziale le testimonianze giurate da raccogliere, perché è prevedibile che siano tantissime e di ogni parte del mondo le persone che in teoria potrebbero testimoniare, protraendo così per anni e anni questa fase preliminare.

In caso di conclusione positiva del lavoro del tribunale diocesano, la causa sarà poi trasmessa in Vaticano, alla Congregazione per le cause dei santi, dove verranno completamente riesaminate testimonianze e carteggi. Se teologi e cardinali daranno parere favorevole ed i medici dichiareranno “scientificamente inspiegabile” un miracolo a lui attribuibile dopo la morte, il Papa fisserà la data della cerimonia di beatificazione.

Per Madre Teresa la cerimonia è stata il 19 ottobre 2003, sei anni dopo la morte e 4 dopo la dispensa di Giovanni Paolo II. Ma la massa di scritti e testimoni dei due casi è totalmente disomogenea. Papa Giovanni XXIII è stato beatificato il 3 settembre 2000, 37 anni dopo la morte. Anche per lui, tra l’altro, c’era stata una proposta di beatificazione per acclamazione, da fare durante il Concilio. Per il controverso Pio IX, di anni ce ne sono voluti 122, dal 1878 al 2000. La causa di Pio XII è ancora in corso, a 47 anni dalla morte, così come quella di Paolo VI, dalla morte del quale ne sono trascorsi 27. Ma forse il “Papa dei record” si prepara a batterne un altro.

Discorso al clero romano (13 maggio 2005)

BENEDETTO XVI IN LATERANO DIALOGA CON IL CLERO