Toscana

Attentati Parigi: Marsigliese e Inno di Mameli in Consiglio regionale. Giani: «combattere pazzi criminali»

Questo il sentimento trasmesso dal presidente del Consiglio Eugenio Giani che ha parlato di “testimonianza”, ha espresso il cordoglio a nome di tutti i toscani, ha ricordato i tanti intrecci tra le storie di due popoli. A partire dal 17 novembre 1494, quando Carlo VIII entrò a Firenze; alla piazza Bonaparte a San Miniato, segno di radici profonde; alla Toscana che dal 1808 fu per sei anni regione dell’Impero francese.

Un exursus storico per dare ancora più forza all’impegno: “Occorre combattere questi pazzi criminali e nichilisti che rappresentano il male allo stato assoluto – ha ammonito Giani – mi rifiuto di fare qualsiasi riferimento religioso, perché ogni credo è portatore di pace e valori”. “Il problema è politico – ha proseguito il presidente – e come tale va affrontato: occorre contrastare chi è foriero di follia e distruzione, isolare i terroristi dell’Isis, capire nel mondo occidentale dove questi nichilisti possano raccogliere finanziamenti e armi, avere il coraggio di far dialogare i mondi del pianeta”.

“Nella schiettezza delle immagini di Obama e Putin che dialogano tra loro ho visto una speranza – ha aggiunto Giani – la speranza di poter eliminare questo tumore, questo bubbone che rischia di condizionare le vite di ognuno di noi”. Da qui l’invito a “non farsi prendere dalla logica della provocazione, a contrastare con lucidità e grande vigilanza questo pericolo, mettendo al centro la sicurezza”. “Come l’Italia ha vinto le Brigate Rosse – ha affermato – lo spirito e il coraggio delle nazioni può contrastare il terrorismo nichilista”.

“Mi sento di interpretare l’identità del popolo toscano dicendo ai francesi: siamo con voi con quella spontaneità e immedesimazione che ci ha visti riuniti davanti al Consolato francese dopo gli attentati di Parigi – ha concluso Giani –. Parlerà per noi la Festa della Toscana, ogni iniziativa di questa edizione sarà dedicata ai cugini d’Oltralpe”.

Alle parole del presidente è seguito un serrato dibattito, conclusosi con un minuto di silenzio e con un applauso dell’Aula.