Toscana

BRASILE, VESCOVI INVITANO A UNIRSI AL DIGIUNO DI DOM CAPPIO PER DEVIAZIONE FIUME SAÕ FRANCISCO

“In questo tempo di Avvento, vivendo la speranza, invitiamo le comunità cristiane e le persone di buona volontà ad unirsi al digiuno e alla preghiera di dom Luiz Cappio, per la sua vita, la sua salute e in solidarietà con la causa che egli difende. «La speranza non delude (Rm 5,5)»”: lo scrive il Consiglio della pastorale della Conferenza dei vescovi del Brasile (Cnbb) intervenendo sul ‘digiuno solidale’ iniziato il 27 novembre da monsignor (‘dom’) Luiz Flavio Cappio, vescovo francescano di Barra (Bahia), contro il progetto di deviazione (‘transposição’) del fiume Saõ Francisco, terzo corso d’acqua del Brasile. Il digiuno e la preghiera di ‘dom’ Cappio, si legge in una nota a firma di monsignor Geraldo Lyrio Rocha, presidente della Cnbb, monsignor Luiz Soares Vieira, vice presidente della Cnbb e monsignor Dimas Lara Barbosa, segretario generale della Cnbb, “sono motivati dal suo spirito di pastore che ama il suo popolo. Dom Luiz – proseguono – esprime il costante impegno a difesa del fiume Saõ Francisco e della vita delle popolazioni rivierasche – agricoltori, ‘quilombolas’ (comunità formate da schiavi liberati di origine africana, ndr), popoli indigeni – e di altre aree. Il suo atteggiamento rivela il rispetto della dignità della persona e della sua creazione e la convinzione che l’essere umano è capace di convivere in armonia e rispetto con la natura”. Secondo i vescovi, ‘dom’ Cappio “porta alla luce l’impatto tra due modelli opposti di sviluppo: da un lato un modello partecipativo e sostenibile, che valorizza l’agricoltura familiare e la preservazione dell’ambiente; dall’altro, quello che privilegia l’agro e l’idro-business, con gravi conseguenze ambientali e sociali perché sfrutta il popolo e distrugge i fiumi e le foreste. La sua lotta in difesa del fiume Saõ Francisco è sostenuta da quello che dice il documento di Aparecida: «La ricchezza naturale dei nostri paesi sperimenta oggi uno sfruttamento irrazionale e lascia una scia di dilapidazione, anche di morte, in tutta la nostra regione. In tutto questo processo ha enorme responsabilità l’attuale modello economico che privilegia lo smisurato affanno per la ricchezza sulla vita delle persone e dei popoli e del rispetto razionale per la natura (DA 473) »”. La Conferenza episcopale brasiliana, di cui una delegazione è stata ricevuta mercoledì dal presidente Luiz Ignácio Lula da Silva, ricorda di aver espresso la necessità di dare continuità a un ampio dialogo sul progetto di deviazione delle acque del fiume, evidenziando anche l’importanza di una sua ‘rivitalizzazione’ e della garanzia che tutta la popolazione abbia accesso ad acqua di buona qualità “come diritto umano e bene pubblico”. “Il governo democratico ha la responsabilità di interpretare le aspirazioni della società civile, per il bene comune, di offrire ai cittadini la possibilità effettiva di partecipare alle decisioni, di accogliere e rispettare i provvedimenti giudiziari in un clima pacifico. Riteniamo necessario – conclude il documento – valutare altre proposte alternative, socialmente adeguate e necessarie presentate da enti governativi, specialisti e movimenti sociali, a costi minori e con la possibilità che ne benefici un maggior numero di persone e comuni”.Misna