Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, ALL. FED. RICORRERA’ TAR SU ASSESSORE PRC; DIEGO CIULLI NUOVO CONSIGLIERE PD

E’ cominciata alle 9.50, in un’aula affollata anche se non al completo, la seduta straordinaria del Consiglio regionale della Toscana dedicata ai nuovi equilibri politici dopo l’entrata in maggioranza di Rifondazione comunista. In apertura, il presidente Riccardo Nencini ha ricordato i quattro bambini morti nell’ incendio avvenuto la scorsa settimana a Livorno. I rappresentanti dei comitati che manifestavano davanti al palazzo sono poi entrati nell’aula senza cartelli e si sono seduti tra il pubblico.

“Della composizione della nuova Giunta abbiamo letto sul giornale, del nuovo programma non sappiamo nulla”. Così Alessandro Antichi, portavoce della Cdl, ha iniziato il suo intervento nella seduta straordinaria del Consiglio regionale richiesta dal centrodestra per discutere dell’allargamento della maggioranza a Rifondazione comunista. “In queste settimane – ha detto Antichi – abbiamo assistito a uno stucchevole balletto, a volte in aula, a volte nelle sedi dei partiti, con corteggiamenti e gelosie reciproche tra Toscana democratica e Rifondazione”. “Abbiamo chiesto – ha proseguito – questa seduta per la ritrosia del presidente Claudio Martini a parlare della nuova maggioranza in sede istituzionale: non comprendiamo perché continui a tacere sulle conseguenze programmatiche di questo allargamento”. Per Antichi “ci troviamo di fronte a una maggioranza in crisi che ha deciso di sostituire la forza dei numeri alla forza delle idee, a una ‘fusione a freddo’ che garantisce posti sicuri per i prossimi anni; navighiamo nel buio più totale”.

“Considero la nuova composizione della Giunta, per la quale mi sono mosso nei limiti dello Statuto, adeguata ed efficace per dare realizzazione al programma di governo, programma che non viene stravolto dall’ingresso di Rifondazione comunista”, ha replicato nel suo intervento il presidente della Regione. Martini, ricordando i nuovi assessori e la ripartizione nuova delle deleghe, si è poi rammaricato del fatto che “le donne in Giunta siano rimaste due: lo sento come un limite reale e non ne sono contento, anche se i due assessori hanno incarichi importanti”. Sul fatto che gli assessori sono ora aumentati a 14, Martini ha sottolineato che “il dibattito vero sui costi della politica, alle lunghe, è nel rapporto tra costi e risultati e non nella diminuzione secca degli incarichi. Ho lavorato con un assessore in meno e per un anno con due assessori in meno e nessuno ha detto nulla, sono stato giudicato per le cose che la Giunta faceva e spero che questa sia la linea che si continui a seguire”. Secondo Martini, inoltre, “non c’è contraddizione tra la riorganizzazione della Giunta e l’accordo per la riduzione di consiglieri e assessori dal 2010”. Martini ha poi precisato che “l’allargamento a Rifondazione non è uno stravolgimento del programma, ma una sua sintesi più avanzata: non ha senso appellarsi allo Statuto vedendoci un suo tradimento. L’accordo con Rifondazione è derivato da un voto, in Aula, sul Dpef 2008, e lì non c’é alcuna rottura con il programma di Toscana democratica”. Ricordando alcuni articoli dello Statuto che non ritiene siano stati stravolti, Martini ha poi concluso sostenendo che “la Carta non può essere vista in maniera statica e non può essere piegata a interpretazioni interessate. Fin dalle elezioni del 2005 i nostri elettori sapevano che avremmo lavorato all’intesa col Prc e se non lo avessimo fatto allora sì che avremmo mancato ad un impegno elettorale”.

Alleanza federalista presenterà un ricorso al Tar contro il decreto di nomina del nuovo assessore regionale toscano in quota Rifondazione comunista. Lo hanno annunciato il consigliere regionale di Alleanza federalista Virgilio Luvisotti e il capogruppo Jacopo Ferri. “Claudio Martini – ha spiegato Luvisotti – con la nomina di un assessore di un partito che ha partecipato alla ripartizione dei seggi in quota alla minoranza, ha di fatto violato la legge elettorale, che all’articolo 17 prevede una rappresentazione minima garantita all’opposizione del 35%. Rifondazione comunista, conseguentemente, entra nella coalizione di governo e trasferisce i seggi che appartengono per legge all’opposizione alla maggioranza”. Il gruppo di Alleanza Federalista, inoltre, si è fatto promotore di una proposta di modifica della legge elettorale al fine di introdurre uno sbarramento al 15% per ogni coalizione.

Diego Ciulli, 23 anni, studente di economia, è il nuovo consigliere regionale che entra nell’assemblea toscana. Ciulli prende il posto di Paolo Cocchi, entrato in Giunta come assessore. Il suo ingresso è stato votato all’unanimità. A Ciulli sono giunti gli auguri di buon lavoro di tutta l’aula. Il suo ingresso segue, nelle ultime settimane, quello di Nicola Danti che ha preso il posto di Adriano Chini, dimissionario. Sia Ciulli (Ds) che Danti (Margherita) fanno parte del gruppo ‘Per il Partito democratico-L’Ulivo’. (ANSA)