Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, MOZIONE UNANIME PER MESSA SICUREZZA ARNO

Ricercare maggiori stanziamenti nazionali e regionali per la messa in sicurezza del bacino dell’Arno. E’ quanto chiede alla giunta toscana una mozione, a firma del capogruppo Fi Maurizio Dinelli e del consigliere azzurro Paolo Marcheschi, approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. Gli interventi vengono considerati come una “priorità regionale e nazionale”, per evitare il ripetersi dell’ alluvione che 40 anni fa colpì Firenze e la Toscana. “I danni di un’alluvione come quella del 1966 – si legge nel documento – costerebbero circa 30 miliardi di euro, in pratica come un’altra Finanziaria, e la stessa Autorità di Bacino dell’Arno ha previsto un 10% di probabilità di subire una nuova alluvione nei prossimi 15 anni”.

Nella mozione vengono, inoltre, definiti come insufficienti gli stanziamenti di sette milioni di euro che il ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione per gli interventi strutturali di difesa idraulica. “Dal novembre 2004 c’è un piano di bacino – ha ricordato Vittorio Bugli (Ds) -, da questo sono stati stralciati interventi per 200 milioni di euro che permetterebbero di mettere in sicurezza l’80% delle popolazioni che vivono lungo il fiume”. Per Paolo Marcheschi (Fi) “alle buone intenzioni devono però seguire i fatti, troppe volte sono stati promessi interventi in questi anni che non sono stati mai realizzati”. Secondo Marco Cellai (An) “sono stati gettati alle ortiche ben tre piani di bacino; mentre oggi il ministero dell’Ambiente offre la disponibilità di sette milioni di euro, quando fu deciso il piano stralcio di Menduni (2004, ndr) vennero invece messi a disposizione 41 milioni di euro”.

“La verità – ha detto Erasmo D’Angelis (Margherita), presidente commissione consiliare Ambiente e Territorio – è che l’Arno non è né di destra né di sinistra, possiamo trovarci ben presto con l’acqua alla gola. Il capo della protezione civile è stato molto chiaro sui rischi che la Toscana corre. La Toscana deve quindi svolgere un’azione di lobbying sul Governo per raggiungere un adeguato livello di finanziamenti”.

Fabio Roggiolani (Verdi) ha ricordato che “il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha detto che i sette milioni di euro sono l’inizio di un percorso che deve portare alla messa in sicurezza del fiume”. “La messa in sicurezza dell’Arno – ha ricordato Edoardo Bruno – è la prima delle priorità, tanto più perché, da 40 anni a oggi, l’assetto idrogeologico del bacino è peggiorato”. (ANSA).